«Non c’è mai stato un filosofo che potesse sopportare
pazientemente
il mal di denti». Una
frase, questa di William Shakespeare,
che rispecchia fedelmente la realtà.
Sì, perché le patologie che affliggono i
nostri denti ci rendono insofferenti al
punto da comprometterci psicologicamente.
E la gengivite non fa eccezione.
Si presenta sotto forma di lesioni di varia
ampiezza e può causare dal semplice
fastidio fino a un dolore insopportabile.
Ne soffrono sei italiani su dieci
e i sintomi spaziano da arrossamenti a
sanguinamenti e gonfiori.
Secondo una ricerca condotta da
Future concept lab per conto dell’Osservatorio
sull’igiene orale, in collaborazione
con Aidi (Associazione igienisti
dentali italiani), chi soffre di questo
problema non si attiene alle norme di
igiene orale più basilari, come lavarsi i
denti dopo i pasti e fare uso del filo interdentale
e del collutorio, azioni che
sembrano scontate, ma che non tutti
seguono con diligenza.
Dal test, che è stato effettuato su un
campione di 700 persone tra i 19 e i 75
anni, è emerso che il 30 per cento dichiara
di soffrire o di aver soerto di
gengive arrossate, il 19 per cento le ha
avute sanguinanti, il 15 infiammate o
gonfie e il 25,6 ha avuto eccessiva sensibilità dentale. Disagi che hanno causato
ulteriori problemi nella vita di tutti
i giorni: dalla difficoltà di sorridere in
pubblico e far fatica a mangiare, fino
all’insonnia, oltre a persistenti nervosismo
e irritabilità.
Ma, nello specifico, quali sono le
cause che danno origine alla gengivite?
Senza trascurare fattori come l’assunzione
di particolari farmaci, predisposizione
genetica, diabete, cattiva
alimentazione, infezioni virali e fumo,
solitamente il colpevole numero uno è
la placca batterica: questa, trasformandosi
in tartaro col passare dei giorni, va
a intaccare le difese immunitarie, con
conseguente infiammazione.
La gengivite deve essere prontamente
trattata e tenuta sotto controllo dal
dentista con un’accurata pulizia professionale
in quanto può diventare, se
presa alla leggera, una malattia chiamata
parodontite che si estende ai tessuti
gengivali provocando la mobilità
dentale e, addirittura, la perdita di
denti sani. Si tende a contrarre questa
patologia dopo i 30 anni e a soffrirne
sono circa 20 milioni di italiani. L’alimentazione,
in questo come in tanti altri
casi, risulta molto importante: i medici
consigliano, infatti, di consumare
frutta e verdura contenenti vitamina C,
fondamentale per la salute della bocca
in generale. Chi scopre di avere già infiammazioni in atto dovrebbe, invece,
lavarsi i denti per un tempo non inferiore
ai tre-quattro minuti, anziché i
due raccomandati di solito. Tuttavia,
la strategia migliore per evitare lo sviluppo
di gengiviti è in primis attenersi
a una scrupolosa igiene orale e poi
andare regolarmente dal dentista per
controlli periodici dato che, come diceva
una famosa pubblicità tanti anni fa,
prevenire è meglio che curare. Recandosi
regolarmente dal dentista, infatti,
si può evitare l’insorgenza di problemi
più gravi e sarà più facile risolverli, se
individuati allo stadio iniziale.