La perseveranza, il fiducioso abbandono
alla volontà di Dio, la letizia. Sono queste le virtù che, secondo
il vescovo di Bergamo Francesco Beschi, Giovanni XXIII lascia in
eredità alla Chiesa. Beschi celebra la messa per i pellegrini
bergamaschi nella cattedrale del vescovo di Roma, la Basilica di San
Giovanni in Laterano. Fuori piove, ma la basilica è gremita di
fedeli, anche non italiani.
Nella sua omelia Beschi spiega che le
virtù che hanno guidato papa Roncalli sono le stesse che animavano
le prime comunità cristiane descritte dagli Atti degli Apostoli.
«La bontà di papa Giovanni è fatta
di ascesi quotidiana e perseveranza», dice Beschi. Papa Giovanni»,
aggiunge, «ha un’indole che viene dalla famiglia, dalla terra
bergamasca e dalla parrocchia che lo porta verso la bontà
evangelica. Con la semplicità del cuore papa Giovanni ha saputo
risvegliare il meglio che c’è nel cuore di ogni persona».
I pellegrini bergamaschi partecipanti
al pellegrinaggio diocesano sono quasi 2.000. La metà di loro è
arrivata a Roma in treno, gli altri hanno utilizzato 20 pullman. È
arrivata anche una delegazione di 16 persone in rappresentanza del
Comune di Bergamo, guidata dal sindaco Franco Tintorio, accompagnato
da un gruppo di assessori e di consiglieri comunali (con le spese a
carico dei partecipanti).
Alla vigilia della canonizzazione di
Giovanni XXIII i conterranei di papa Roncalli sono stati salutati con
un messaggio speciale che papa Francesco ha affidato al quotidiano
L’Eco di Bergamo. Nel suo messaggio, papa Francesco ha fra l’altro
ricordato che del giornale il giovane sacerdote don Angelo Roncalli
fu apprezzato collaboratore».
Il Papa ha chiesto ai pellegrini
bergamaschi di «pregare per me, mentre assicuro il mio ricordo e la
preghiera per tutti voi, in particolare per i sofferenti, per gli
ammalati –ricordando l’ospedale cittadino che avete voluto
dedicare a papa Giovanni- e per il Seminario diocesano, tanto caro al
suo cuore».
Il pellegrinaggio dei bergamaschi a
Roma si concluderà lunedì 28 aprile, con una celebrazione di
ringraziamento presieduta dal vescovo Beschi nella basilica di San
Carlo al Corso.
Ma intanto c’è da vivere al meglio
la giornata di domenica.
Finita la messa a San Giovanni in Laterano i
pellegrini bergamaschi si allontanano in fretta sotto la pioggia.
C’è il tempo per la cena e poi a letto per una notte che sarà di
poco sonno. Alcuni di loro ci confidano che la sveglia suonerà alle
4 del mattino, nella speranza di arrivare fra i primi in piazza San
Pietro.