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mercoledì 21 maggio 2025
 
GXXIII
 

Il discorso della luna, lo scoop nato per caso

26/04/2014  Parla Claudio Speranza, giornalista, cameraman della Rai. «Dal punto di vista tecnico non avevo molte alternative.Inquadrare i fedeli che erano in piazza, al buio, non era possibile. Così, decisi di riprendere la luna». Dopo pochi secondi Roncalli: cominciò a parlare.

È forse il discorso papale più celebre e popolare di sempre. Eppure, nacque da due “improvvisazioni": quella del protagonista, papa Roncalli e quella di Claudio Speranza, oggi 77 anni, all’epoca giovane cameraman della Rai. Giovanni XXIII pronunciò tutto a braccio il “discorso della luna”. Era la sera dell’11ottobre 1962. Stava finendo una fiaccolata organizzata dall’Azione cattolica. Non era previsto nessun intervento. Ma alla fine il Papa decise di affacciarsi alla finestra,davanti alla piazza gremita di fedeli.

«Ho seguito Montini e Wojtyla, ho fatto il reporter di guerra, dal Vietnam all’Afghanistan, ma l’emozione che ho provato quella sera mi è rimasta addosso per sempre». Il motivo? «Io e i miei colleghi avevamo una grossa responsabilità», racconta, «dovevamo trasmettere in mondovisione. Era la prima volta che accadeva, un evento storico anche per la Rai. In mattinata c'era stata l'apertura del concilio Vaticano II e gli occhi di tutti erano puntati su San Pietro».

In regia c’era grande trepidazione. Ad un certo punto Speranza ha un'intuizione: «Dal punto di vista tecnico non avevo molte alternative», afferma, «inquadrare i fedeli che erano in piazza, al buio, non era possibile. Così, decisi di puntare in alto e riprendere la luna». Dopo pochi secondi da quell’inquadratura, ecco le parole di Roncalli: «Si direbbe che persino la luna si è affrettata, stasera – osservatela in alto! – a guardare a questo spettacolo». Una sincronia perfetta. «Sentii i tecnici della regia esplodere in un boato di gioia. Il bello è che fu tutto improvvisato».

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