Si può parlare dei Mondiali in
tanti modi. O meglio, da differenti punti di vista. «Ci
ascolterete?», chiedono i
bambini protagonisti del documentario “Dal Sud Africa 2010 al
Brasile 2014”, che Terre des Hommes sta realizzando per documentare
gli effetti degli eventi sportivi sui minori.
Tutti ricorderanno chi il 13 luglio
alzerà la Coppa al Maracanà di Rio, ma ben pochi sapranno che nella
stessa città, tra 57.300 e 76.500 bambini hanno dovuto cambiare
scuola o abitazione per sgomberi e lavori legati ai Mondiali o alle
Olimpiadi del 2016. Purtroppo non è una novità: chi ricorda cosa
successe agli “street children” sudafricani di Durban? Vennero
trasportati e scaricati a varie chilometri di distanza, per non
turbare i visitatori.
La campagna "Children Win!", per rispettare i minori in occasione dei grandi eventi sportivi
Secondo Ignacio
Packer, segretario dell’Ong
internazionale, «i
notiziari segnalano sempre
di più le violente repressioni nelle favelas, ma l’impatto sociale
del Mundial sui bambini non ha molta attenzione da parte dei media,
né è correttamente documentato e riportato». Spiega:
«Questo va oltre il
fenomeno della prostituzione minorile e del turismo sessuale.
Violenza, sfratti sforzati, lavoro minorile, diversi tipi di
marginalizzazione delle comunità più svantaggiate e
numerose forme di sfruttamento possono essere viste come dirette o
indirette conseguenze della Coppa del Mondo; d’altra parte, i
grandi eventi sportivi portano anche evidenti aspetti positivi per i
bambini. È quello che mostreremo con “Children Win!”, una
campagna pubblica mirata a cambiare le regole del gioco».
Obiettivo principale:
inserire il rispetto dei diritti dei minori tra i
criteri per la scelta dei
Paesi
che ospiteranno i futuri grandi eventi sportivi.
Sul sito www.childrenwin.org
sono pubblicate notizie, investigazioni giornalistiche, analisi,
perizie, e materiale di sensibilizzazione su quanto succede in
Brasile, grazie a un’equipe di giornalisti sta portando al pubblico
la voce dei bambini.
Infatti, secondo la Federazione Internazionale
dei Giornalisti (Ifj) «bisogna dare ai minori, ove possibile, il
diritto di accedere ai media per esprimere le loro opinioni senza
condizionamenti di alcun tipo».
Per questo, sempre “Children Win!”
ha promosso una guida per giornalisti, film-makers e fotografi –
che siano professionisti oppure amatoriali – per spronarli ad
impegnarsi a favore dei bambini che pagano gli effetti dalla Coppa
del Mondo. Questo lavoro deve essere fatto a ogni costo in modo
corretto.
Spiega Corinne Davey,
direttrice del Keeping Children Safe Network, che l’ha elaborata
con Terre des Hommes: «Una guida specifica per la Coppa del
Mondo in Brasile serve per richiamare fortemente l’attenzione sulle
norme di sicurezza relative alle testimonianze e opinioni riportate
dai bambini».
Sono contenuti consigli di varia natura, dal
linguaggio da utilizzare alla normativa e i diritti da rispettare,
dal rapporto con le Ong del settore a quello con i minori stessi e
con le loro famiglie. Per esempio, occorre spiegare ai bambini con
precisione l’utilizzo che si farà delle loro parole, così come è
fondamentale informarli sempre che si ha di fronte un giornalista.
Se
ovviamente è meglio avere il consenso dei genitori, la guida ricorda
che, ove possibile, è necessario che i minori siano prima informati
della possibilità di contattare i genitori, perché questo potrebbe
esporli a ritorsioni per aver collaborato con un giornalista.
Per scaricare la Guida
http://www.childrenwin.org/wp-content/uploads/2014/06/KCS-journalism-leaflet-ENG_.pdf