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mercoledì 25 giugno 2025
 
Sgarbi
 

«I Mondiali? Li ha già dipinti Pontormo»

13/06/2014  Vittorio Sgarbi afferma che non seguirà il torneo iridato che si gioca in Brasile. Ma con noi gioca a fare alcuni parallelismi con l'arte. E su Balotelli e Cassano...

La Deposizione di Pontormo (olio su tavola, 1526-1528 circa) conservata nella Cappella Capponi nella chiesa di Santa Felicita a Firenze
La Deposizione di Pontormo (olio su tavola, 1526-1528 circa) conservata nella Cappella Capponi nella chiesa di Santa Felicita a Firenze

Anche se lui giura che non guarderà i Mondiali con Vittorio Sgarbi abbiamo provato a fare comunque un gioco.

C’è un dipinto nella storia dell’arte che riassume lo spirito del torneo iridato?  
«Sì, la Deposizione di Pontormo conservato nella Cappella Capponi nella chiesa di Santa Felicita a Firenze. Chi lo vuole ammirare adesso deve visitare la mostra allestita a Palazzo Strozzi. Ci sono questi personaggi che fanno da corona al Cristo Morto che hanno abiti tutti colorati e attillati che sembrano quasi delle magliette di calcio. Poi c’è Pasolini che nel 1972 fece una rappresentazione con alcuni ragazzi che giocavano a calcio mettendoli come tableau vivant a fare la composizione del dipinto».  

Mario Balotelli a quale artista lo paragoneresti?
«Più che a un artista, direi che rientra nell’iconografia della fotografa tedesca Leni Riefenstahl la quale fu la prima, benché fosse razzista e hitleriana, a fotografare modelli di atleti, corpi nudi di neri in chiave atletica».

Pirlo invece?
«Non so chi sia, il nome mi dice poco».

Il ct Prandelli?
«Sembra un politico democristiano, è a metà strada tra Emilio Colombo e Aldo Moro per il carattere e la capacità di mediazione».

Cassano?
«Non l’ho mai visto, non lo conosco. So che ha fama di seduttore e viene spesso messo in collegamento con me».

Ma non conosce nessuno dei calciatori?
«Da ex juventino, il mio ultimo giocatore di cui sono stato personalmente tifoso è stato Omar Sivori».

Un pronostico per questi Mondiali?
«
Nessuno, non li seguo».  

L’arcidiocesi di Rio de Janeiro ha chiesto 5 milioni di euro alla Rai come risarcimento per aver vestito il Cristo Redentore con la maglia di Cassano. Cosa ne pensa?  
«Mi sembra una polemica inutile. La componente sportiva di papa Francesco, la sua natura così poco accademica e curiale è in perfetta sintonia con il mettere sul corpo del Cristo una maglietta di calcio.
Il calcio, bene o male, ha a che fare con un’esaltazione di popolo, è qualcosa di sano.  Quindi se non c’è idolatria ma coincidenza tra spirito religioso e spirito calcistico quella maglietta l’avrebbe portata volentieri anche Gesù Cristo».  

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