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domenica 03 novembre 2024
 
 

Il derby dei continenti

04/07/2014  Il Mondiale 2014 è uno scontro tra vecchia Europa e nuovo mondo. Ma l'Europa che vince è sempre meno latina. E ripropone un asse franco-tedesco anche nel mondo del pallone,

Alla fine gli ottavi di finale certificano quello che sapevamo da sempre o che ci sembrava di sapere: che il Mondiale 2014 è una faccenda di calcio geografico tra vecchia Europa e nuovo mondo.

Di diverso dalle previsioni della vigilia c’è che l’Europa che veleggia verso la fase finale è molto meno latina di come l’avremmo immaginata: la madrepatria del calcio che balla, un mix di Spagna, Italia e Portogallo, ha fatto prestissimo le valigie per solcare l’Oceano al contrario. Lasciano il pallone ai discendenti che hanno seminato di là dal mare secoli fa.  

Il mondiale da qui in poi racconta un mondo diviso in due, che riflette anche due modi di intendere il calcio: il Brasile e l’Argentina sono più che mai appesi all’estro, se del caso all’improvvisazione, loro grandi inventori Neymar di qua e Messi di là. La vecchia Europa per sfangarla si aggrappa alle sue risorse atletiche, alla tigna caparbia, a quel senso di responsabilità tutto protestante che non ti fa mollare un lavoro finché non l’hai finito.  

Nei quarti, alla sinistra del tabellone, saranno derby dei continenti: il Brasile se la vede con la Colombia, fin qui delle latine la più convincente: un osso duro sulla strada del Mondiale che tutti dicono da sempre destinato a un successo telefonato verdeoro. E poi Germania-Francia, partita quanto mai simbolica, che evoca il braccio di ferro d’altri ambiti che ha tenuto banco in questi anni nell’Europa delle istituzioni.  

Sul lato destro, invece, si anticipa lo scontro intercontinentale. L’Olanda, fin qui la più caparbia, trova l’imprevista e imprevedibile Costa Rica: la più facile tra le opzioni in teoria ma capace di impantanare il gioco ad avversari più quotati nella pratica. L’Argentina trova un Belgio che ha sofferto contro gli Usa, ma con un portiere Courtois, capace di neutralizzare l’invenzione dei migliori. Se pensiamo che l’Argentina ha rischiato l’osso del collo con la Svizzera può succedere quasi di tutto…  

Solo i quarti diranno se lo scontro sarà continentale sarà alla pari anche in semifinale oppure no.  

 
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