E’ un calciatore che ama il sangue Luis Alberto Suarez. Ci sa fare con i piedi, ma anche coi denti. Lo chiamano il cannibale, amichevolmente. E così in questa penosa partita che ci ha fatto soffrire come pochi ci tocca uscire anche per un morso vergognoso su Giorgio Chiellini. Il difensore azzurro mostra i due buchi sanguinanti sulla spalla, come quelli di Dracula: glieli ha procurati Suarez con un morso dopo una testata. L'Hannibal the Cannibal di Brasile 2014 dovrebbe essere espulso all’istante invece il direttore di gara lo fa giocare fino alla fine. Una vergogna mai vista. La partita del morso, la ricorderemo così.
Il nostro con la dentatura ci sa fare. Nel 2010, quando giocava nell’Ajax, si prese sette giornate di squalifica per aver addentato un giocatore del Psv Eindhoven, Otman Bakkal. L’uomo del morso non ha preferenze quando assaggia: in quella partita aveva gradito l’orecchio. Ma tre anni dopo, con la maglia del Liverpool, scavando nella carne di Branislav Ivanovic, durante un match contro il Chelsea, aveva preferito il braccio. Questo cannibalismo sui campi di calcio è talmente eclatante che ha dovuto prendersi uno psicologo per frenare la rabbia (e forse l'appetito). Episodi tra i più inqualificabili in uno stadio: più delle pedate, dei piedi a martello, delle sportellate, degli sputi, delle parole, dei gesti. Più di tutto.
Rodriguez sapeva benissimo della “predisposizione” dell’attaccante dell’Uruguay, ma non ha fatto nulla. Invece ha alzato un rosso contro Marchisio, per un fallo assolutamente inesistente. Una vergogna. Complimenti a Rodriguez, ha deciso una partita grazie a un morso che ha fatto il giro del mondo. Si vede che preferisce le squadre e i giocatori con mordente. Naturalmente l'Italia sarebbe uscita lo stesso. Ma è una vergogna, uscire anche a morsi da questo mondiale per colpa di Hannibal the Cannibal Suarez. Morsi veri. E qualche sito già titola: e se lo facessimo giocare con la museruola in campo?