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sabato 17 maggio 2025
 
I lettori ci scrivono
 

Nazionale, un spot
di cattivo gusto

28/05/2014 

Oggi, dopo il telegiornale di Rai 1, sono incappato in una pessima pubblicità sui Mondiali di calcio in Brasile. Il filmato, dopo aver colto aspetti del Paese che si prepara all’evento calcistico, concludeva con l’immancabile zoomata sul Cristo del Corcovado, che indossa la maglia azzurra della nostra nazionale e la scritta “Italia” e il numero “10”. Infelice idea! Mi pongo una semplicissima domanda: è possibile che chi ha voce in capitolo non sia ancora intervenuto per chiedere l’immediata sospensione di un pubblicità che è, allo stesso tempo, blasfema e diseducativa?

UN LETTORE

Questo spot della Rai sta suscitando diverse critiche. Come al solito, anche nella pubblicità si è voluto strafare. Ci siamo appropriati di un simbolo che non ci appartiene, vestendolo con la maglietta azzurra della Nazionale di calcio. Cristo, sì, ci appartiene. Ma quella statua del Corcovado fa parte della storia del Brasile. Noi siamo riusciti a fare un doppio torto: primo, abbiamo ferito la sensibilità di tutti i cristiani per l’uso commerciale di un simbolo religioso; secondo, abbiamo invaso il terreno dei brasiliani. Più sobrietà e meno presunzione gioverebbe non solo negli spot per promuovere la Nazionale italiana ai Mondiali di calcio in Brasile, ma non guasterebbe neppure ai nostri stessi giocatori, se vogliamo puntare a qualche risultato significativo e non ripetere l’ingloriosa esperienza di Città del Capo in Sudafrica.

Don Antonio Sciortino

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