Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
giovedì 12 settembre 2024
 
Comunità amore e libertà
 

«Nascere povero non può essere una condanna»

30/05/2015  È lo slogan della campagna sociale di raccolta fondi della Comunità Amore e Libertà Onlus (Amlib), fondata da don Matteo Galloni, che da 20 anni opera per dare una famiglia a bambini e ragazzi di strada o in condizioni di grave disagio. Fino al 30 maggio si può contribuire al numero solidale 45502.

Il manifesto della campagna di raccolta fondi di Amlib. In copertina: don Matteo Galloni con uno dei bambini accolti nella missione di Kinshasa (le foto sono di Margherita Mirabella).
Il manifesto della campagna di raccolta fondi di Amlib. In copertina: don Matteo Galloni con uno dei bambini accolti nella missione di Kinshasa (le foto sono di Margherita Mirabella).

La Comunità Amore e Libertà Onlus (Amlib) da più di 20 anni si occupa e accoglie minori privi del sostegno familiare. È proprio della sua spiritualità vivere “come una vera e propria famiglia costruita sul modello e l'esempio della Sacra Famiglia di Nazareth, piccola famiglia trinitaria”, e vede quindi «nella famiglia», come spiega il suo fondatore, don Matteo Galloni, «la base e il nucleo portante della società, alla quale ogni uomo, donna, bambino, giovane o anziano abbia diritto, una famiglia nella quale crescere e vivere serenamente».

Con questo spirito Amlib ha aperto in Italia case-famiglia accogliendo bambini e ragazzi privi del sostegno della loro famiglia di origine. Da 18 anni, poi, è nata anche la Missione Amore e Libertà a Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, che aiuta i bambini e i poveri del Congo attraverso l’accoglienza dei ragazzi di strada ai quali dà la famiglia che non hanno mai avuto,  offrendo loro un’istruzione adeguata. Inoltre fa formazione al lavoro, attraverso un progetto agricolo a cui dare lavoro a tanti papà e mamme, garantendo un futuro ai loro figli e figlie.

Attraverso la campagna di raccolta fondi la Comunità intende raggiungere tre obiettivi:

‒ sostenere per un anno le Case Famiglia nella Rep. Dem. del Congo, nella Missione di Kinshasa e nella Missione di Kimpoko. Attualmente vivono stabilmente 38 bambini e 10 giovani, privi del sostegno familiare che trovano nelle nostre sedi amore e possibilità di studio per poter così sperare in una vita e un futuro migliore. Vengono inoltre aiutati con borse di studio universitarie i ragazzi più meritevoli diplomati alla Scuola della Libertà, privi di mezzi economici sufficienti per continuare gli studi nelle Università di Kinshasa (casi sociali)

Il fondatore di Amlib don Matteo Galloni con alcune operatrici della comunità da Papa Francesco.
Il fondatore di Amlib don Matteo Galloni con alcune operatrici della comunità da Papa Francesco.

‒ ampliare la “Scuola della Libertà” a Kinshasa: l’istituto accoglie oggi circa 900 alunni che ogni anno frequentano la scuola e possono sperare così in un istruzione in un futuro migliore. Ma sono ancora a migliaia i bambini che non hanno accesso all’istruzione. Il progetto prevede la realizzazione di una nuova ala della scuola, dove creare un laboratorio di informatica; un’aula studio per il sostegno scolastico, lo studio, la lettura e la ricerca; un’aula di formazione per il corso di educazione alla vita e alla genitorialità aperto ai genitori degli studenti, e per altri corsi post-scolastici come l’orientamento universitario

‒ aprire una nuova “Casa di accoglienza per giovani” in difficoltà presso il Centro giovanile “Casa Madre” in Italia: si vuole acquistare una porzione di abitazione limitrofa al Centro socio-educativo “Casa Madre” per destinarla a casa di accoglienza per giovani in difficoltà, per rispondere al crescente bisogno di giovani italiani e stranieri privi del sostegno familiare, dimessi dalle comunità di accoglienza a 18 o 21 anni ma ancora bisognosi di essere seguiti in un percorso volto all’autonomia, per completare gli studi e inserirsi nella società. Il centro accoglie già minori privi, per diversi motivi, del sostegno familiare, con progetti educativi a lunga scadenza in funzione dell’autonomia: i ragazzi rimangono nella comunità finché non sono autosufficienti e in grado di vivere in maniera autonoma. Inoltre il centro, oltre ad accogliere stabilmente bambini, giovani o famiglie, rappresenta un punto di incontro e di servizi rivolti ai minori in difficoltà del quartiere e della popolazione circostante, offrendo servizi di doposcuola, centri estivi e accoglienza semi-residenziale e diurna a bambini e giovani di famiglie in difficoltà su segnalazione dei servizi sociali o della popolazione del quartiere. Da quest’anno è stato anche aperto un servizio all’infanzia, lo Spazio Gioco Kirikù, per sostenere le famiglie con bambini fino a 3 anni, rivolto in particolare alle famiglie in difficoltà offrendo loro gratuitamente un servizio di accoglienza diurno.

Per sostenere Amlib si può donare chiamando o mandando un sms al numero solidale 45502, fino al 30 maggio, oppure sul sito www.accantoaloro.org con carta di credito.

Si può fare una donazione anche con un versamento su c/c postale n° 13344502, o con un bonifico su conto bancario Iban IT98A 03359 01600 100000011594.

Testimonial della campagna è il noto attore italiano Giulio Berruti
Foto del manifesto: Margherita Mirabella
Grafiche e web: Matteo Gibellini.

I vostri commenti
5

Stai visualizzando  dei 5 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo