1. Iniziamo dalla
sonda New Horizons, la sonda che ci ha permesso di conoscere meglio Plutone.
Lanciata il 19 gennaio 2006, ha percorso i circa 5 miliardi di chilometri di distanza dalla Terra a una velocità di 58.536 km/h, lungo un viaggio durato 9 anni e mezzo.
La sonda contiene parte delle ceneri dell’astronomo che, nel 1930, scoprì l’esistenza di Plutone, l’americano Clyde Tombaugh.
2. Plutone è un pianeta
più piccolo della Terra (ha un diametro di 2370 km, contro i 12.700 circa terrestri), tanto che alcuni mesi dopo il lancio di New Horizons,
è stato degradato a “pianeta nano” dall’Unione astronomica internazionale.
3. Su Plutone fa parecchio freddo:
la temperatura media sulla sua superficie è di -228°C, conseguenza della sua grande distanza dal Sole. La sua superficie è coperta in gran parte da metano e azoto ghiacciati.
4. Un giorno di Plutone dura circa 153 ore (per l’esattezza, quanto 6 giorni, 9 ore, 17 minute e 36 secondi terrestri),
mentre un anno – cioè il periodo orbitale intorno al Sole –
dura addirittura 248 anni. Potete così immaginare le estreme difficoltà a cui sono andati incontro gli scienziati della Nasa per calcolare il punto di incontro della sonda con Plutone, avendo a disposizione soltanto dati parziali dell’orbita di Plutone (dalla sua scoperta, 85 anni fa, è passato solo poco più di una “sua” stagione).
5. Le prime immagini scattate dalla sonda New Horizons mostrano, vicino all’equatore, alcune
montagne di ghiaccio alte fino a 3.500 metri e l’assenza di crateri. Plutone, ai confini del nostro sistema solare, avrebbedovuto essere bombardato da numerose meteore e asteroidi, ma al momento non si scorgono crateri. Alla Nasa propendono per l’ipotesi che il pianeta sia geologicamente giovane, con “solo” un centinaio di milioni di anni di età; un ragazzino in confronto ai 4 miliardi e mezzo di anni di età del nostro sistema solare.
6. Plutone ha cinque lune: i satelliti Caronte, Idra, Notte, Cerbero e Stige. Dei primi due, grazie a New Horizons, disponiamo di immagini appena scattate. Caronte è una luna molto grande, di dimensioni non molto inferiori a Plutone, tanto che i due corpi celesti girano insieme intorno a un centro di gravità comune situato all’esterno di Plutone.
7. Sempre a proposito di immagini, sono arrivate – e continueranno ad arrivare - col contagocce alla Nasa per via della
ridotta capacità di trasmissione della sonda (768 bit al secondo). Al momento dobbiamo accontentarci di due/quattro fotografie al giorno fino al 20 Luglio, dopodiché ci sarà una pausa di un paio di mesi, anche se New Horizons sta raccogliendo una montagna di dati e immagini di Plutone e i suoi satelliti.
8. Indovinate quale energia utilizza New Horizons per viaggiare così veloce? Sbagliato, non è quella solare perché a quelle distanze i raggi del Sole sono troppo deboli.
Una sonda con destinazione Plutone non può che andare… a plutonio! Nel cofano di New Horizons c’è infatti un motore RTG, cioè un Generatore termoelettrico a radioisotopi (Plutonio 238).
9. Altra curiosità: Plutone, in inglese è Pluto.
Il celeberrimo cane dei cartoni animati Disney deve il suo nome proprio dal pianeta, essendo stato disegnato per la prima volta nel 1930, poco dopo la scoperta astronomica.
10. New Horizons proseguirà il suo viaggio oltre Plutone. Esplorerà la cosiddetta Fascia di Kuiper, quella regione agli estremi del nostro sistema solare popolata da corpi minori (come Plutone, dopo il declassatamento),
per finire il suo lungo viaggio nell’eliosfera esterna, come le altre due sonde Voyager. Ne perderemo le tracce per via della progressiva perdita di energia per la propulsione e le trasmissioni.