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lunedì 17 marzo 2025
 
Influencer mania
 

16 anni, e Chiara Ferragni diventa un'ossessione

04/01/2019 

Mia figlia di 16 anni mi parla in continuazione di Chiara Ferragni: ha seguito con le sue amiche il matrimonio, mi mostra le foto del figlio e del marito rapper. Mi ha fatto vedere le proposte di moda sul suo sito e vorrebbe visitare il negozio di Milano. Ha incominciato a mettere foto sue su Instagram con tutti i vestiti che ha e anche quando si prova capi nuovi nei negozi. Mi sembra un po’ una fissa e magari vuole diventare anche lei così.

MANUELA

Cara Manuela, anticipando i risultati di una ricerca sul più importante motore di ricerca mondiale nel campo della moda, il Financial Times ha recentemente segnalato che Chiara Ferragni, con i suoi 15 milioni e mezzo di followers (cioè di persone che la seguono su Instagram) è la settima influencer al mondo nel settore moda e l’unica italiana tra le americane. Un esempio: avendo indossato un abito di Dior al suo recente matrimonio, ha fatto aumentare del 109% le ricerche di prodotti del marchio. Le proposte di abbigliamento che fa su sito e blog di vendite on line sono seguite da ragazze che un po’ si rispecchiano in lei. E non sono pochi coloro che pensano di poterla emulare postando foto su Instagram. Senza però tenere conto della tenacia e della creatività che questo successo richiede. Perché la Ferragni è anche una ragazza che ha praticato con determinazione per molti anni uno sport e si è diplomata al liceo classico studiando, secondo i biografi, in modo adeguato. In altre parole, il successo non si raggiunge senza metterci impegno e personalità. E di sicuro non si mantiene per anni se è solo il risultato di circostanze fortunate. Con un’adolescente come la figlia di Manuela, forse è meno importante in prima battuta mettere in discussione il modello di vita proposto da queste celebrità, per aiutare invece a riflettere sulle qualità necessarie per raggiungere un obiettivo. La capacità di pensare anziché farsi prendere dagli impulsi più immediati e superficiali, la costanza nello sviluppare le proprie qualità, tante o poche che siano, l’atteggiamento fattivo e ottimista che può modificare un insuccesso in una spinta a migliorarsi: questi sono ingredienti necessari, anche se non sufficienti, perché i sogni giovanili possano prendere corpo. Poi, potremo anche guardare con senso critico lo stile di vita di questi personaggi, fondato sulla ricchezza esibita e sull’apparenza, l’utilizzo degli eventi privati, come la vita di un neonato, per promuovere il proprio “marchio” e, in ultima analisi, sul guadagno. E offrire così anche ai ragazzi infatuati di questi personaggi una proposta di senso. Ma senza pensare di demolirne il mito tanto facilmente.

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