Una festa della Repubblica all’insegna dell’inclusione. Con la nazionale paralimpica che apre il consueto corteo ai fori Imperiali. Una scelta che non è piaciuta a tre ex capi di stato maggiore della difesa Vincenzo Camporini, Mario Arpino e Dino Tricarico che, oltre all’attacco alle loro pensioni si sono scagliati contro quello che chiamano «il vuoto pacifismo» del Governo e del presidente del Consiglio.
La scelta inclusiva piace invece ai cittadini che in massa sono affluiti ai Fori imperiali per ammirare le evoluzioni delle frecce tricolore e il nostro presidente della Repubblica rendere omaggio al milite ignoto.
Sergio Mattarella ha aperto i festeggiamenti per la Repubblica già ieri con il concerto offerto al Quirinale agli ambasciatori accreditati presso l’Italia, con il consueto messaggio ai prefetti e con un discorso, nel pomeriggio, che ha messo l’accento sulla democrazia e la libertà. «La democrazia», ha detto il presidente della Repubblica, «è incompatibile con la continua ricerca di un nemico». Per questo non bisogna «alimentare conflitti e opposizioni dissennate tra le identità, solo il dialogo fa superare i contrasti nel mutuo interesse della comunità internazionale. Un’autonomia solidale assicura l’unità del Paese, mafia e corruzione sottraggono risorse alla crescita».
Ricordando in particolare la «solidarietà inderogabile» richiesta dalla nostra Costituzione, Mattarella ha ricordato che questa è la «festa degli italiani. Sono stati, questi, settantatrè anni di pace per il nostro Paese, garantiti dai valori di libertà, giustizia e democrazia su cui si fonda la nostra Carta costituzionale, riferimento per ogni cittadino e guida per chiunque sia chiamato a responsabilità a favore della collettività».
Sono questi i valori, aggiunge il capo dello Stato, «che ci accomunano ai popoli d’Europa con i quali condividiamo la costruzione di un percorso basato sui medesimi principi di rispetto dei diritti umani, di vigenza dello stato di diritto, di solidarietà e coesione fra popoli, rivolte all’interno e all’esterno dell’Unione Europea».
Accompagnato dal ministro della difesa, Elisabetta Trenta, Sergio Mattarella ha deposto una corona ai piedi del monumento al milite ignoto. Presenti anche, oltre al premier Conte anche i presidenti di camera e senato, Casellati e Fico.