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venerdì 13 dicembre 2024
 
 

Fine pena mai, ventimila firme contro

14/12/2012  In molti hanno già aderito alla campagna "Firma contro l'ergastolo" iniziativa sostenuta dall'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII. Ecco i primi firmatari.

   La campagna  "Firma contro l’ergastolo”, la proposta di iniziativa popolare per l’abolizione della pena dell’ergastolo (previsto dall’articolo 22 del Codice Penale), lanciata  da Carmelo Musumeci, ergastolano ostativo, e appoggiata dall’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, ha già raccolto oltre 20 mila adesioni. Tante, infatti,  sono le firme raccolte dal giugno scorso, data del lancio dell’iniziativa, contro il carcere a vita e, in particolare, contro il cosiddetto "ergastolo ostativo", una pena veramente senza fine che in base all'art.4 bis dell'Ordinamento Penitenziario, mod. Legge 356/92, nega ogni misura alternativa al carcere e ogni beneficio penitenziario a chi è stato condannato per reati associativi, in mancanza di una collaborazione processuale.   

Spiega l’appoggio all’iniziativa Giovanni Ramonda, successore di don Oreste Benzi alla  guida della “Giovanni XXIII”: “Da vari anni, incontrando ogni settimana gli ergastolani di vari carceri italiane, ci siamo resi conto che il principio rieducativo della pena sancito dall’art. 27 della Costituzione viene violato dall’ergastolo e tanto più è violato dall’ergastolo ostativo ai benefici. Troviamo ingiusto e disumano che ci siano 1546 ergastolani in cui il ‘se’ e ‘quando’ dell’accesso ai benefici penitenziari sia assolutamente incerto e ancora più profonda l’ingiustizia è per gli almeno 1000 ergastolani ostativi ai benefici che non usciranno mai più dal carcere a meno che non collaborino o che sia riconosciuta la collaborazione impossibile, irrilevante o inesigibile”. Tra  i primi 183 firmatari della campagna figurano: Umberto Veronesi, don Luigi Ciotti, Margherita Hack,  Gino Strada, Maria Agnese Moro, Giuliano Amato, Andrea Camilleri, Roberto Vecchioni, Franca Rame, Erri De Luca, Susanna Tamaro, don Antonio Mazzi, Carlo Freccero, padre Luigi Lorenzetti.

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