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sabato 14 settembre 2024
 
 

21 settembre: un giorno per la pace

21/09/2018  L'ONU celebra l'International Day of Peace. Gli appelli degli organizzatori della Marcia PerugiAssisi (prevista il 7 ottobre) e della Comunità di Sant'Egidio.

Il 21 settembre le  Nazioni Unite celebrano la Giornata Internazionale della Pace. Quest’anno la Giornata intende ricordare soprattutto il 70° anniversario della Dichiarazione Universale sui Diritti Umani, adottata dalla Assemblea Generale dell’ONU il 10 dicembre 1948.

In Italia la ricorrenza viene sottolineata dagli organizzatori della Marcia PerugiaAssisi. “Mentre continuiamo ad organizzare la Marcia PerugiAssisi del prossimo 7 ottobre”, ha dichiarato Flavio Lotti coordinatore della PerugiAssisi, “invitiamo tutti a raccogliere l'invito dell'Onu e dedicare almeno un minuto del 21 settembre ad una riflessione, ad un gesto che possa aiutarci a ridare senso e valore alla pace e decidere cosa vogliamo fare personalmente."

"Il 21 settembre, noi saremo al Centro di Accoglienza "Ernesto Balducci" di Zugliano (Udine), ha aggiunto Lotti, “dove celebreremo questa giornata con centinaia di studenti e insegnanti all'insegna della riscoperta dei nostri diritti e delle nostre responsabilità”. Molti eventi saranno organizzati in diverse scuole.

La Marcia della Pace sarà preceduta, sempre a Perugia, il 5 e 6 ottobre, dal Meeting della pace e dei diritti umani, con la partecipazione di 3.500 studenti e insegnanti impegnati in percorsi di educazione alla cittadinanza. Insieme a loro, sindaci, giornalisti e rappresentanti di tante culture e religioni. La Marcia è accompagnata da un manifesto-proposta “per vincere la rassegnazione”. in questo manifesto, fra l’latro, si dice: “Diversamente dagli imprenditori dell’odio e dai rassegnati, noi sappiamo che sono le persone a fare la storia e che il cambiamento che sogniamo, la pace che desideriamo per noi, per i nostri cari e per l’umanità intera non dipende solo dalle grandi decisioni ma anche da tutte le piccole, piccolissime, azioni fatte ogni giorno, da ciascuno, dappertutto.

Questi miliardi di “azioni di pace”, individuali e collettivi, spesso realizzate da donne, agiscono positivamente nella storia dell’umanità anche se non vengono raccontati dal mondo dell’informazione e della comunicazione e quindi non vengono valorizzate.

Per fronteggiare i problemi e le minacce che abbiamo davanti dobbiamo rafforzare questa corrente positiva, farla emergere in tutti campi e a tutti i livelli ed estenderla mettendo il nostro personale impegno al servizio degli altri e dell’umanità. Ciascuno, secondo le proprie possibilità e responsabilità.Questo è il tempo in cui dobbiamo osare la fraternità. Non possiamo più permetterci di vivere in perenne competizione con gli altri perché stiamo distruggendo le cose più belle che abbiamo. La competizione è la sorella della guerra. Disertiamola!”

In occasione della Giornata Internazionale della Pace fa sentire la sua voce anche la Comunità di Sant’Egidio. La Comunità lancia un appello agli Stati e agli organismi internazionali, perché vengano moltiplicati gli sforzi di mediazione per fermare gli oltre 30 conflitti attualmente in corso nel mondo. “Siamo di fronte”, dice l’appello, “a situazioni in molti casi irrisolte proprio per l’inerzia o, peggio, la determinazione a non chiudere guerre vergognosamente lunghe. Il caso della Siria parla per tutti: un conflitto che dura da più anni della seconda guerra mondiale e che ha già provocato oltre mezzo milione di vittime, quasi sei milioni di rifugiati e quasi sette di sfollati interni. Ma ci sono tante altre situazioni in cui basterebbe più volontà a intervenire e meno interessi di parte (economici, politici e strategici) per arrivare a negoziati efficaci. Occorre ricordare che nessuno trae beneficio dai conflitti, solo i trafficanti di armi e chi prospera nell’instabilità. La guerra, grande o piccola che sia, si lascia dietro ferite e distruzioni che necessitano decenni per essere sanate”.

 
 
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