(Nella foto: padre Alberto Fabio Ambrosio)
Come celebrare mezzo secolo di vita, della propria vita? Non con un oggetto costoso da regalarsi o farsi regalare da altri. Bensì con un libro, scritto di proprio pugno, per imprimere sulla carta il tempo che scorre via, annotando ricordi, pensieri, riflessioni, immagini di vita vissuta. Nasce così 50 anni da sfogliare. Numeri per celebrare (pubblicato da Editoriale Jouvence) di Alberto Fabio Ambrosio, padre domenicano, specialista di storia del sufismo ottomano, che ha trascorso molti anni in Turchia, a Istanbul, e attualmente risiede in Lussemburgo, dove insegna alla Luxembourg school of religion & society ed è impegnato nello studio del rapporto fra moda e religioni, tema al quale ha dedicato una collana per la casa editrice Mimesis. Il primo volume, da lui firmato, è uscito nel 2020: Dio tre volte sarto. Moda, chiesa e teologia.
Abituato, fin dai tempi degli studi biblici, a rileggere la vita in termini di numeri, seguendo la numerologia ebraico-cristiana, in questo volume padre Ambrosio lega ognuno dei suoi 50 anni a un numero e ogni numero a sua volta a un'istantanea della sua esistenza. Che sia il racconto di un evento autobiografico, una fotografia recuperata dai cassetti della memoria - che racconta l'infanzia, la famiglia, gli anni trascorsi in Turchia - una citazione da un testo sufi, un dipinto, un disegno da lui realizzato, una poesia.
Un libro per ricordare, riflettere. E per condividere. I proventi della vendita del volume saranno devoluti all'Associazione Maetri di strada, con sede a Napoli. "Mio papà era di Caivano, in provincia di Napoli", spiega l'autore nella prefazione. "Ci sono passato tre anni orsono, e per la prima volta ho capito cosa significhi l'espressione degrado morale: un meccanismo intriso di paure e di ricatti fondati nell'ignoranza". E allora, acquistando il libro si può contribuire a spezzare il circolo vizioso che lega degrado e ignoranza, sostenendo progetti educativi e culturali.
Ma questo, per padre Ambrosio, è anche un libro per dire grazie: ai 50 anni trascorsi, compiuti il 4 settembre, a tutte le persone vicine e lontane che ne hanno fatto parte e che li hanno attraversati, in modi e tempi differenti. "Non lo nomino", scrive Ambrosio, "perché per alcuni come il sottoscritto, è lapalissiano che il primo ringraziamento sia per Lui".