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sabato 14 settembre 2024
 
Contro l'emicrania...
 

8 fatti e miti sul mal di testa da non dare per scontati

19/04/2017  Lo sapevate? Luoghi comuni sul mal di testa, verità e opinioni comuni da smentire: quello che scoprirete forse vi stupirà!

Fatti  

Le alterazioni del sonno favoriscono l’insorgere degli attacchi: vero!

Alterazioni qualitative o quantitative del riposo notturno possono scatenare un attacco emicranico nei soggetti predisposti. Lo stesso rischio può essere corso anche nella situazione opposta, quando si dorme troppo. Questo apparente paradosso deriva da una minore capacità adattativa del cervello dell’emicranico verso le situazioni che deviano dalla normale routine. La regola sarebbe, dunque, rispettare orari costanti, coricandosi e alzandosi con regolarità.

Dopo la menopausa, diminuisce la frequenza dell’emicrania: vero!

Nelle donne che soffrono della cosiddetta cefalea catameniale, le crisi si presentano durante il ciclo mestruale a causa del rapido abbassamento dei livelli di estrogeni e dell’aumento di progesterone e prolattina, ormoni che preparano il corpo femminile a un’ipotetica gravidanza. Questa “altalena” ormonale viene registrata dal cervello come uno stimolo capace di scatenare la crisi emicranica. Generalmente, in queste pazienti la ricorrenza degli attacchi declina appunto con la menopausa.

La postura non è una causa scatenante: vero!

La sindrome emicranica non è causata da problemi posturali che, usualmente, danno luogo ad altra sintomatologia (per esempio lombalgia e cervicobrachialgia). Tuttavia, una scorretta postura può in alcuni casi favorirla.

È preceduta da segni premonitori: vero!

Prima del dolore, il mal di testa può essere anticipato dai cosiddetti prodromi, sintomi che ne annunciano l’arrivo. Fra di essi c’è il craving, cioè il desiderio impellente di un determinato cibo: spesso, questa voglia improvvisa riguarda cibi calorici, come il cioccolato, che magari dopo l’attacco sono ingiustamente accusati di averlo scatenato.

Falsi miti

I bambini non soffrono di mal di testa: falso!

L’emicrania interessa dal 4 all’11 per cento dei bambini che frequentano le elementari, e dall’8 al 23 per cento degli studenti delle scuole medie. Le crisi possono essere più brevi rispetto a quelle manifestate dagli adulti e, talvolta, sono precedute da sindromi episodiche associate all’emicrania (mal di pancia, vertigini, vomito ciclico...).

Il meteo è importante: falso!

Le variazioni climatiche possono scatenare l’emicrania solo nei soggetti predisposti, ma non rappresentano una causa certa. Addirittura, uno studio dell’Università di Vienna – pubblicato sulla rivista Cephalalgia – ha mostrato come questa correlazione non abbia fondamenti scientifici, perché fattori come pioggia, vento, pressione barometrica o temperatura agiscono in maniera diversa sul benessere della persona, in alcuni casi aumentando la frequenza degli attacchi di cefalea, in altri casi riducendoli.

Non esiste il mal di testa del fine settimana: falso!

Dopo una settimana di lavoro intenso, il cambiamento radicale dei bioritmi – che, ad esempio, comporta orari diversi per il sonno o il risveglio, una diversa alimentazione e abitudini differenti – può favorire lo scatenamento di una crisi.

L’attività fisica può aiutare: falso!

Nella maggior parte dei soggetti emicranici, durante l’attacco di cefalea qualsiasi sforzo fisico (anche solo salire una scala) può determinare un aumento dell’intensità del dolore. Anche per questo motivo, l’emicranico preferisce distendersi a letto durante una crisi. Al contrario, un esercizio moderato risulta utile nella cefalea di tipo tensivo, perché contribuisce alla riduzione dell’eccessiva contrazione muscolare che spesso è presente in tale patologia.

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