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sabato 10 giugno 2023
 
repubblica democratica del congo
 

A 200 giorni dalle elezioni presidenziali torna la tensione a Kinshasa

22/05/2023  Le manifestazioni dell’opposizione politica che chiedono la trasparenza del processo elettorale sono state represse nella violenza. Sembrano cadute nel nulla le accorate parole pronunciate solo pochi mesi fa da papa Francesco proprio nella capitale del Paese

Si surriscalda il clima politico a Kinshasa, mentre si avvicinano le elezioni presidenziali previste per il mese di dicembre di quest’anno. I partiti di opposizione vigilano sulla correttezza del percorso democratico e la coalizione al potere, pur avendo in un recente passato vissuto le stesse dinamiche nella posizione opposta, sembrano ripercorrere gli stessi errori in passato da loro stigmatizzati e condannati. Lo scorso sabato 20 maggio a Kinshasa le autorità non hanno permesso il regolare svolgimento delle marce dell’opposizione, che erano state precedentemente autorizzata dal governatore della città. Fin dalla mattina soldati e poliziotti sono scesi lungo le arterie scelte per la manifestazione, in particolare nelle piazze dove era previsto il raduno e con spari, lacrimogeni, arresti e percosse inferte ai militanti hanno bloccato sul nascere le manifestazioni. I leader presenti sul posto hanno tentato senza successo una mediazione. Le immagini di persone violentemente torturate e ferite sono diventate virali online. Un minore è stato percosso dalla polizia. Diverse persone sono state arrestate. La situazione è rimasta tesa fino alle 13 nei comuni di Lemba e Ngaba. Un'altra marcia è stata organizzata invece dai giovani del partito al governo e i manifestanti erano armati di bastoni e altre armi da taglio.

Per la circostanza, la Conferenza Episcopale Nazionale del Congo (CENCO), attraverso la sua Commissione Giustizia e Pace, aveva inviato suoi osservatori per seguire le marce pacifiche dai partiti politici sia dalla maggioranza che dell'opposizione. In un comunicato molto duro diramato lunedì 22 maggio viene deplorato il fatto che le autorità di Kinshasa abbiano autorizzato queste marce lo stesso giorno e praticamente alla stessa ora, notando con enorme stupore che molti manifestanti del partito del presidente Tshisekedi hanno marciato con armi bianche (machete, bastoni, pietre...) sotto gli occhi della polizia, senza essere arrestati. Peggio ancora – continua il comunicato firmato dal segretario generale dei Vescovi, monsignor Donatien Nshole – alcuni elementi della Polizia avevano con sé gli stessi strumenti di violenza che visibilmente si scambiavano con individui in borghese che partecipavano alla manifestazione di partito. Il culmine di tutto è la feroce repressione che la polizia e le milizie di partito hanno inflitto ai manifestanti, compresi i minori che si trovavano lungo il percorso. Nello svolgere il loro macabro lavoro, i poliziotti non hanno esitato a sparare proiettili veri, prendendo di mira anche il veicolo di un leader politico. La Conferenza Episcopale della Repubblica Democratica del Congo condanna con la massima fermezza tutte queste mostruosità così come la violenza che ne è seguita, da qualunque parte provenga. Si attendono azioni concrete dalle autorità competenti, al di là delle promesse mediatiche di indagini e giustizia che spesso rimangono disattese. I Vescovi ribadiscono la necessità di mettere in sicurezza il Paese là dove serve e non per opprimere la popolazione nelle città ed esortano il popolo congolese a non cedere alla paura di fronte alla barbarie organizzata per intimidirlo. Ritornano alla mente le parole di papa Francesco pronunciate pochi mesi fa proprio a Kinshasa: “Anzitutto no alla violenza, sempre e comunque, senza “se” e senza “ma”. No alla violenza! Amare la propria gente non significa nutrire odio nei riguardi degli altri. Anzi, voler bene al proprio Paese significa rifiutare di lasciarsi coinvolgere da quanti incitano a ricorrere alla forza. È un tragico inganno: l’odio e la violenza non sono mai accettabili, mai giustificabili, mai tollerabili, a maggior ragione per chi è cristiano. L’odio genera solo altro odio e la violenza altra violenza”.

 
 
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