Sono stati cinque giorni di agonia. Di tante cose l'uomo può fare a meno, non di un tetto sotto il quale raduna gli affetti più preziosi. Togli la casa a un povero e ne avrai fatto un barbone. Le leggi vanno osservate, sempre e da tutti. Tutto ciò che prendi per te e non ti appartiene lo stai rubando a un altro. Il grande dramma dell'umanità si gioca tutto sul rapporto anomalo tra beni privati e bene comune. Sono gemelli siamesi, crescono o muoiono insieme. Gli ingordi - stupidi e vigliacchi - pur di aumentare le proprie risorse sono capaci di fare scempio dei beni che appartengono alla comunità. Chi conosce le leggi, sa come rispettarle ma anche come raggirarle senza cadere nel tranello. Chi finisce nella rete sono sempre i più poveri. Giovedì, otto febbraio, sono le sette del mattino. Nelle case, ancora immerse nel silenzio, squilla il citofono. Polizia. Ingiunzione di sgombero.
Nel nostro quartiere popolare tanti appartamenti, da anni, sono stati occupati abusivamente. La Procura ha fatto il proprio dovere, le forze dell'ordine anche. E il panico. Le famiglie da sfrattare sono più di duecento, le persone più di 400. La gente si riversa in chiesa. Brancola nel buio. Chiede aiuto. " I preti debbono sporcarsi le mani. Devono avere sulla propria pelle il puzzo delle pecore" non si stanca di ammonire papa Francesco. Non sempre è facile. Occorre calarsi nei panni degli altri. Combattere per i loro]diritti e per il ripristino della legalità, due capisaldi da non separare mai. Il parroco deve fare attenzione che, durante le proteste, nessuno si faccia male, nessuno venga offeso. Il male deve essere denunciato con la segreta speranza di recuperare il reo. Giorni di angoscia. Notti di veglie e di preghiere. Che cosa avverrà? Per la festa della donna, tutti fuori? E dove potranno andare? E i bambini con questo freddo? È pensabile che nel giro di un mese centinaia di famiglie povere trovino una sistemazione?
Cortei, manifetazioni, incontri pubblici e privati preoccupazione, telefonate, messaggi. Fino al giorno 14 febbraio, " Mercoledì delle ceneri" e festa degli innamorati, quando la Procura di Napoli nord, emette un comunicato stampa che è una boccata d'aria. In breve la Procura assicura che " non si procederà nell'immediato allo sgombero materiale delle unità abitative, bensì saranno effettuate le opportune comunicazioni per l'avvio delle procedure amministrative ... le quali procedure assicurano il rispetto dei criteri di gradualità e proporzionalità nella pianificazione e nell'esecuzione coattiva degli sgomberi, tenuto conto delle condizioni personali, economiche e familiari di tutti i soggetti destinatari del sequestro preventivo.…
"Con il passa parola ci diamo appuntamento in chiesa. Le campane suonano a festa. Leggiamo il comunicato, lo commentiamo, tentiamo di spiegarlo. Non si tratta di una sanatoria ma di un percorso. Umano, intelligente, graduale. Intanto possiamo stare più sereni. Errori ne sono stati fatti e tanti. I nodi sono venuti al pettine. Non poteva non avvenire. Tante case popolari sono state occupate illegalmente, è vero. È altrettanto vero, però, che, essendo stato abbandonato a se stesso, nel quartiere si è creata una situazione paradossale. A ognuno le sue responsabilità e le sue colpe. Adesso, a tutti i costi, occorre ripristinare la legalità. Bellissimo programma. Il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, nel mese di agosto ebbe a dire che " A Caivano lo stato non c'è. Stop". Giorgia Meloni, parlò di Parco Verde come di una sorta di "zona franca" dove occorreva riportare la legalità. Le malattie croniche sono più difficili da guarire. Trentacinque anni sono tanti. La gente ha capito. Vuole mettersi in regola. Vuole riprendere a sperare. Deve essere aiutata. Noi ci siamo. Ci siamo stati. Ci saremo ancora. Il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, in visita alla nostra parrocchia, qualche mese fa, disse: « Siamo venuti per aiutarvi non per rovinarvi». Applaudimmo. I piccoli vanno presi per mano. Accompagnati. Chi non vuol delinquere deve essere aiutato a rimettersi in gareggiata e vivere da persona civile. Resta il dramma - immenso - della camorra che in queste tante “ zone franche", ha fatto il proprio comodo. I nomi dei camorristi sono conosciuti dalle forze dell'ordine e dalla magistratura. È un altro discorso.
Anche per loro, il parroco prega e spera. Anche a loro chiede di cambiare vita, di guadagnarsi il pane con il sudore della propria fronte. Mi corre l'obbligo di ringraziare il prefetto di Napoli, Michele Di Bari, la Procuratrice di Napoli nord, Maria Antonietta Troncone. I commissari Ciciliano, Dispenza, Calcaterra, Alicandro. Ringrazio il comandante dei carabinieri, capitano Antonio Maria Cavallo e i suoi uomini; il commissario di polizia Gianvito Zazo e i suoi uomini. Ma, soprattutto, ringrazio il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e il suo governo che dal 31 di agosto non ci hanno mai lasciati soli. Ancora una volta la parola d'ordine è " insieme". Insieme ce la faremo. Intanto stanotte possiamo tutti dormire più sereni. In particolare i nostri cari, meravigliosi bambini.