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lunedì 19 maggio 2025
 
 

A Caravaggio messe solo con carta di credito

09/02/2015  Fa discutere l'iniziativa del rettore del Santuario: già a novembre aveva lanciato i pagamenti elettronici per le funzioni. Costo: 16 euro con preferenza di data e 11 euro senza.

A fine novembre, dopo le proteste dei fedeli, era stato costretto a rimuoverli. Ma ora, a distanza di un mese e mezzo, al Santuario di Caravaggio (Bergamo), che ogni anno attira circa 2 milioni di pellegrini, è ritornata la questua 2.0.
Il rettore don Gino Assensi, infatti, ha rimesso al suo posto le due apparecchiature dove è possibile accendere una candela, prenotare una messa o fare un’offerta. La particolarità? Niente contanti, solo pagamenti elettronici. Basta strisciare la carta di credito ed è fatta.

Il rettore nella consueta newsletter settimanale che viene pubblicata sul sito ufficiale del Santuario, ha annunciato che le apparecchiature erano tornate al loro posto: «Dopo le necessarie modifiche - si legge - sono state installate nuovamente le due “macchine“ attraverso cui effettuare operazioni elettroniche: una è collocata sotto i portici della Cancelleria, nei pressi dello sportello Bancomat; l’altra nella navata minore della basilica, sotto il quadro dell’Apparizione affisso alla parte sud».

Ambedue le macchine consentono di prenotare «Messe (senza data 11 euro; con data 16 euro) e devolvere offerte al Santuario per le sue strutture o per opere di carità, pagando con bancomat, postepay e carte di credito con pin. La macchina collocata in basilica - prosegue la newsletter - funge anche da “candeliere elettronico“ destinato a chi intende accendere candele sul luogo, oppure collegandosi al sito del Santuario da qualsiasi computer, smartphone e tablet. Ovviamente tutto ciò nulla toglie a chi preferisce gestire il proprio rapporto con il Santuario nelle modalità consuete».

Qualcuno li ha ribattezzati i «bancomat della fede». Tra le critiche, molti hanno sottolineato il fatto che prevedere un tariffario fisso sia in contrasto con la raccomandazione di papa Francesco che qualche tempo fa, in un’omelia a Santa Marta, aveva invitato a evitare prezziari in chiesa perché «la redenzione di Gesù è sempre gratuita».

Alle critiche di novembre il rettore aveva precisato che «Si trattava di un servizio in fase sperimentale. La rimozione è stata disposta per le perplessità di alcune persone che immaginando chissà quali trame illecite, anziché chiedere spiegazioni, hanno preferito far intervenire i giornali. Ci si chiede perché debba essere considerata cosa scandalosa pagare con carta di credito anziché contanti».

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