Il cammino ci porta sull’isola di Creta. Gli Atti degli Apostoli menzionano un solo passaggio fugace di Paolo sull’isola. Viaggiando da Cesarea a Roma nel suo ultimo viaggio, il quarto, per essere giudicato dall’imperatore, Luca spiega che su quella rotta, la stessa che stiamo facendo noi nel nostro pellegrinaggio/crociera, «la navigazione è pericolosa» (At 27,9). Infatti la nave, che si muove all’inizio dell’autunno quando il mare ormai si ingrossa (guarda caso come noi, che infatti si siamo ritrovati appena ripartiti in un mare forza 6), passerà per Creta, forse per una sola notte, per proseguire poi verso Malta e nei suoi pressi andare alla deriva per quindici giorni, prima del naufragio. A Malta poi l’equipaggio svernerà.
Tornando a noi siamo sbarcati a Creta alle 9,30 del 22 novembre. Con quattro autobus ci siamo recati a Cnosso, il più importante sito archeologico dell’età del bronzo a Creta. Sorge nella parte centrale dell’isola, a circa 5 km da Heraklion, il capoluogo dell’isola, e posta sul fiume ormai prosciugato di Katsaba. Le preparatissime guide ci hanno condotto lungo tutto il sito, che ospita molti resti della civiltà minoica, risalente come detto all’età del bronzo. Il palazzo di Cnosso, che fu restaurato all’inizio del ’900, è legato ai miti della Grecia classica, in particolare a Minosse, al labirinto costruito da Dedalo e al Minotauro. Terminata la visita ci siamo recati nel capoluogo Heraklion, dove abbiamo visitato il centro, prima di recarci di nuovo alla nave.
Nel pomeriggio, alle 16, l’Eucaristia presieduta da don Antonio Rizzolo.
Don Stefano Stimamiglio