Le vie dell’Amicizia, il progetto di Ravenna Festival che dal 1997 visita luoghi simbolo della storia antica e contemporanea (si cominciò con una Sarajevo ancora ferita dalla guerra), porta quest’anno Riccardo Muti nei santuari mariani di Lourdes e di Loreto, con due concerti previsti l’11 e il 14 luglio.
“Oggi la pandemia ci ha reso forse ancor più consapevoli della nostra fragilità, dell’universalità dell’esperienza del dolore. Ma la sofferenza non è il solo linguaggio che non conosce confini. Mentre divampa un nuovo, lacerante conflitto, è la musica, capace di superare tutte le diversità di cultura, lingua, religione, a farsi ambasciatrice del nostro messaggio di pace e solidarietà. Per suggellare i concerti nei santuari dove da secoli accorre un’umanità ferita in cerca di conforto, ho scelto l’Ave verum corpus di Mozart, in cui risuona il dolore del mondo ma anche tutta la speranza di cui l’Uomo è capace”, dice il maestro Muti spiegando le motivazioni delle sua scelta.
Nei due concerti Riccardo Muti guiderà la sua Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e il Coro che unisce artisti italiani e ucraini. Tra l’apertura del Magnificat di Vivaldi, con le voci del soprano Arianna Vendittelli e del contralto Margherita Sala, e l’Ave verum corpus di Mozart (un mottetto basato sull'inno eucaristico omonimo del XIV secolo) eseguito da cento bambini, il programma prevede il Concerto n. 1 K 412 di Mozart affidato al cornista Felix Klieser, lo Stabat Mater e il Te Deum di Verdi, il canto di una donna e un bambino, un salmo della liturgia ortodossa, canti in basco e occitano, una processione.
Lunedì 11 luglio, alle 21, il Santuario di Nostra Signora di Lourdes accoglierà il primo dei concerti nell’esplanade, la piazza antistante la basilica eretta fra fine Ottocento e inizio Novecento. L’appuntamento è organizzato con L’Offrande Musicale, una rassegna che celebra la bellezza naturale e ricchezza culturale del dipartimento degli Alti Pirenei e si impegna a favorire la partecipazione del pubblico disabile. Da questa collaborazione è maturato il coinvolgimento di due artisti Felix Klieser e Beñat Achiary. Klieser è un artista tedesco privo delle braccia, ma questa disabilità non gli ha impedito di diventare un eccezionale cornista (suona aiutandosi con un piede) che si esibisce in tour internazionali. Achiary è un cantante basco, dotato improvvisatore vocale, che offrirà brani mariani nella propria lingua e in occitano, unendo idealmente i due versanti dei Pirenei. A Lourdes si esibiranno anche Les Chanteurs Pyrénéens de Tarbes e Les Chanteurs Montagnards de Lourdes. L’uso della lingua occitana non è casuale, infatti l’occitano è la lingua in cui, secondo il racconto di Bernadette Soubirous, la Madonna le si rivolse nella grotta di Massabielle, dicendo: que soy era immaculada concepciou (“Io sono l’Immacolata Concezione”).
Giovedì 14 luglio, alle 21.30, Le vie dell’Amicizia raggiunge il Santuario Pontificio della Santa Casa di Loreto, nella piazza su cui si affaccia la basilica. Secondo la tradizione, nel 1291 gli angeli collocarono qui la casa di Nazareth in cui visse Maria, trasportata in volo dalla Palestina. Il più importante santuario mariano in Italia diventa così l’altro vertice di questo viaggio, che nel culto della Madonna trova ragione anche di una dedica a Mariupol – la città, appunto, di Maria; dedica che si estende idealmente alle vittime di tutte le guerre (oltre 160 in corso nel mondo, secondo il censimento dell’Università di Uppsala). Il Coro per i due concerti accoglie infatti, fra gli artisti italiani del Coro Cherubini e del Coro Costanzo Porta preparati da Antonio Greco, anche artisti ucraini del Coro del Teatro dell’Opera Nazionale d’Ucraina “Taras Shevchenko” guidati da Bogdan Plish. Gli stessi che parteciparono al concerto dell’Amicizia a Kiev nel 2018 e che questa primavera sono stati accolti a Ravenna anche grazie all’impegno di Cristina Mazzavillani Muti, fondatrice di Ravenna Festival. Il concerto di Loreto sarà trasmesso in diretta da Rai1, alternato con immagini di Lourdes.