Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
martedì 20 maggio 2025
 
 

A Milano arriva il "Cristo" di Giusto di Ravensburg

07/02/2015  Dal 6 febbraio al Museo Diocesano viene esposto per la prima volta il "Cristo" attribuito a Giusto di Ravensburg, un capolavoro ritrovato del rinascimento lombardo, profondamente legato alla storia di Milano e della chiesa ambrosiana

C’è tempo fino all’8 marzo per ammirare al Museo Diocesano di Milano il “Cristo” attribuito a Giusto di Ravensburg. Si tratta di un vero e proprio capolavoro (ritrovato) del Rinascimento lombardo, profondamente legato alla storia di Milano e alla Chiesa ambrosiana.  

La tavola, infatti, esposta per la prima volta al pubblico, rappresenta Cristo che mostra le ferite della Passione al costato tra i due santi milanesi, Sant’Ambrogio e Sant’Agostino. Nella parte centrale, Cristo raffigurato secondo l’iconografia dello Schmerzensmann come Giudice ultimo con indosso il mantello rosso sorretto dagli angeli, è un rimando esplicito alla Trinità: Dio Padre, nella parte superiore è affiancato dalla colomba dello Spirito Santo, inserita significativamente, a conferma della provenienza milanese, nella Raza viscontea.

Il dipinto (olio su tavola di cm 160 X 140) e attualmente è di proprietà privata. Dalle metà degli anni Venti del XX secolo, quando l’oratorio di Sant’Ambrogio a Brugherio dove è conservata, cambia proprietari, l’opera fa perdere le proprie tracce.   «Ora auspico che un'opera di tale portata possa rimanere esposta al pubblico per la comunità milanese», dichiara il direttore del Museo Diocesano Paolo Biscottini.

Assai raffinata la cornice trompe l’oeil in stile gotico fiorito con guglie cuspidate, nicchie, statue e sottilissimi e raffinati trafori. Secondo la critica l’autore potrebbe essere lo stesso maestro che affresca il Cristo davanti a Pilato nell’Oratorio di San Bernardo a Chiaravalle, nel quale si riscontrano evidenti affinità di stile. Inoltre entrambe le opere presentano analogie con un altro affresco, raffigurante l’Annunciazione, dipinto da Giusto di Ravensburg nel 1451 nel chiostro di Santa Maria di Castello a Genova.

Analogo è l’impianto architettonico, come anche il gusto decorativo dei dettagli e la resa dei volti, oltre al modo di definire panneggi morbidi, ma nervosi e bagnati dalla luce. Giusto di Ravensburg, artista molto apprezzato nelle terre ambrosiane, intorno alla metà del Quattrocento ricopre un ruolo fondamentale nel testimoniare l’aggiornamento dell’arte lombarda sulle novità nordiche.      

DOVE E QUANDO: Museo Diocesano (corso Porta Ticinese 95. Milano) da martedì a domenica (ore 10-18), info: www.museodiocesano.it

WhatsApp logo
Segui il nostro canale WhatsApp
Notizie di valore, nessuno spam.
ISCRIVITI
Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo