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lunedì 12 maggio 2025
 
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A Mosul comincia "la madre di tutte le battaglie"

17/10/2016  Più volte annunciata, è cominciata nella notte quella che con enfasi viene definita “la madre di tutte le battaglie”

Più volte annunciata, è cominciata nella notte quella che con enfasi viene definita “la madre di tutte le battaglie”. È l’offensiva per la riconquista di Mosul, la città irachena in mano all’ISIS dal 2014. Quando ancora era buio sono partiti i primi colpi dell’artiglieria, poi si sono messi in moto i carri armati, sollevando nuvole di polvere e sabbia. 

L’annuncio dell’offensiva è stato dato con un messaggio televisivo dal primo ministro iracheno Haider al-Abadi. “Oggi dichiaro l’inizio delle eroiche operazioni per liberavi da Daesh”, ha detto il premier, rivolgendosi direttamente agli abitati di Mosul e usando l’acronimo arabo che definisce il sedicente Califfato.

Nell’offensiva stanno combattendo in  prima linea  circa 4.000 peshmerga, gli irriducibili combattenti kurdi, insieme ai soldati dell’esercito iracheno. In totale sarebbero almeno 30.000 i militari all’attacco di Mosul. A loro sostegno ci sono anche i consiglieri militari americani e l’aviazione degli Stati Uniti e della coalizione intero azionale garantisce il sostegno aereo. I militari italiani sono impegnati nella protezione della strategica diga vicina alla città. 

Secondo i media iracheni, oltre 43 obiettivi dell’ISIS sarebbero stati distrutti dai raid aerei della notte scorsa
. La tv satellitare al Arabiya riferisce di “lunghe colonne di fumo” che si alzano nella parte est di Mosul. 

Quella che è cominciata nella notte non sarà una guerra lampo. Le  migliaia di  miliziani di ISIS asserragliati a Mosul (si stima che siano fra i 4.000 e gli 8.000) combatteranno fino all'ultimo sangue e i combattimenti dureranno settimane, probabilmente mesi.

Sarà inevitabile, perciò, un’altra emergenza umanitaria. Tutte le principali agenzie umanitarie sono in allerta. Mosul rischia di diventare come Aleppo. Quando due anni fa l’ISIS conquistò Mosul, capoluogo del Governatorato di Ninawa (l’antica Ninive), la città contava circa 2 milioni di abitanti. Molti di loro sono riusciti a fuggire, ma si calcola che oggi gli abitanti di Mosul siano quasi un milione e mezzo. Secondo Stephen O’Brien, il sottosegretario Onu incaricato degli aiuti umanitari e degli interventi di emergenza, la battaglia di Mosul potrebbe provocare un milione di sfollati. Però è forte il timore che  i jihadisti possano usare i civii come scudi umani, impedendo loro di fuggire.  In questi due anni i militanti del sedicente Stato Islamico hanno governato la città con il pugno di ferro. Ogni tentativo di resistenza è stato stroncato sul nascere, con pubbliche esecuzioni. 

(Immagine: Reuters)

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Allarme per Mosul: la città irachena rischia una crisi umanitaria
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