Tutto prende il via dalla benedizione natalizia prima chiesta e poi negata in una scuola, a Tradate, in provincia di Varese. Famiglia Cristiana ha raccontato il fatto di cronaca chiedendo ai propri lettori di esprimersi. Giusto oppure no? Il dibattito è stato sin dalle prime battute acceso, a dimostrazione che l'Italia rimane pur sempre un Paese diviso tra Guelfi e Ghibellini. Molti interventi sembravano copie gli uni degli altri. Tant'è. Probabilmente gli atei, gli agnostici e i razionalisti hanno a tratti idee e lessico che si ripetono in maniere seriale. Ma va bene. Va bene così.
Il sereno confronto tra posizioni diverse (che noi ci sentiamo di invocare e che noi ci sforziamo di praticare) prevede che, al netto del turpiloquio e degli insulti che diffamano, ogni cosa sia ascoltata e valutata con il dovuto rispetto. Rispetto, appunto. Chiunque abbia espresso parere critico, anche fortemente critico alla benedizione (e, più in generale, alla Chiesa e al cristianesimo) troverà pubblicato il suo commento a patto che non abbia violato le norme della buona educazione o del codice penale. Tutto pubblicato. Senza censure.
Duole e preoccupa constatare come certe asprezze verbali prefigurino intolleranza, voglia di imporsi, quasi astio proprio in chi chiede - a ragione - tolleranza. Converrà forse riflettere insieme, di più e meglio, sulle parole del teologo Brunetto Salvarani che indica in una certa laicità (che sappia includere, e non escludere, vietare, abolire) una possibile, auspicabile, via d'uscita.