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mercoledì 18 giugno 2025
 
 

A scuola di economia civile

22/09/2013  A Loppianolab 2013 prende vita il progetto di “insegnare” a fare impresa in modo nuovo. Al centro una visione dell’economia basata sulla relazione tra le persone, sulla reciprocità, sulla ricerca del benessere e non solo sul perseguimento della ricchezza.

“Custodire l’Italia, generare insieme il futuro” è il tema centrale dell’edizione 2013 del Loppianolab, la quarta, organizzata come le precedenti dal Movimento dei Focolari. Il convegno punta dritto al problema del lavoro, della legalità e alle reti sociali ed economiche tra cittadini, per una rinascita del paese a 360 gradi.

Economia di Comunione, Scuola di Economia Civile, nuovo modo di fare impresa e lotta a forme culturali e sociali di illegalità sono i temi forti discussi nelle sale sia del Polo Bonfanti che della bella cittadella di Loppiano vicino Firenze.

Grande interesse ha suscitato la presentazione ufficiale della Scuola di Economia Civile (Sec) che ha tra i fondatori le Acli, Federcasse, Banca Etica, e l’esperienza di Economia di Comunione. La Scuola di Economia Civile è un laboratorio di formazione permanente per imprenditori, dirigenti e quadri direttivi, per chi opera nelle imprese, nelle cooperative, nelle organizzazioni civili e sociali, per i liberi professionisti.

La Sec propone una visione dell’economia basata sulla relazione tra le persone, sulla reciprocità, sulla ricerca del benessere e non solo sul perseguimento della ricchezza: in altre parole, un modo di pensare economico dove i soggetti interagiscono non esclusivamente per auto-interesse, ma per mutuo vantaggio e in vista del bene comune, andando oltre la visione individualistica.

Compongono il corpo docenti del Sec personalità di primissimo piano, sia nazionale che internazionale, esperte dei vari settori dell’economia; alla presentazione, il professor Stefano Zamagni (ideatore della Sec insieme a Luigino Bruni; nonché presidente del comitato scientifico) ha sottolineato l’importanza e l’estrema attualità della scuola soprattutto in tempi di crisi come quelli odierni. «La crisi economica attuale», ha detto Zamagni, «dimostra il fallimento dei modelli economici che hanno dominato negli ultimi decenni. Oggi bisogna tornare a studiare e testimoniare un sistema economico diverso, che ponga l’uomo e il bene comune al centro».

L’importanza della Scuola di Economia Civile è stata sottolineata anche dall’intervento del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Enrico Giovannini, presente ai lavori di Loppiano: «Oggi bisogna fare festa per questa scuola. C’è la necessità di una scuola diversa da quelle che abbiamo avuto, c’è bisogno di un altro modo di pensare, di misurare e di giudicare le cose. C’è bisogno di un’ economia che rimetta al centro la civitas e che guardi il capitale in modo diverso rispetto alla cultura odierna».

È stato anche evidenziato dal Ministro come certi processi di cambiamento abbiano bisogno di tempo affinché si possa realizzare una reale trasformazione della cultura economica: «C’è la necessità di cambiare le risposte dell’economia ma anche di porre domande diverse all’economia. Studiare, serve anche a ricercare insieme soluzioni nuove e testimoniare ad altri la possibilità di cambiamento. A volte, oggi, si ha la sensazione che l’opinione pubblica attenda una mega-manovra che risolva tutto, in un sol botto. Credo invece che ci voglia tempo».

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