(Foto Cesare Abbate)
Tra gli spettacoli del 60esimo Festival di Spoleto, diretto da Giorgio Ferrara, che si svolge dal 30 giugno al 16 luglio, debutta il 1 luglio 2017 la versione teatrale del best seller di Roberto Saviano, La paranza dei bambini.
Insieme al regista Mario Gelardi, Saviano ha portato sulla scena le violente e crude storie di bande di bambini, “piccoli pesci guizzanti di vita”, che cadono nella rete della criminalità organizzata. Diventano una “paranza”, dal nome delle imbarcazioni che “vanno a caccia di pesci da ingannare con la luce”, metafora di un gruppo di quindicenni legato alla Camorra che si batte contro altri gruppi rivali, sfrecciando sui loro scooter.
Mario Gelardi, regista e direttore artistico del Nuovo Teatro Sanità di Napoli, racconta il suo decennale rapporto di amicizia e collaborazione con Roberto Saviano: «conosco Roberto da dodici anni, da prima che pubblicasse Gomorra, da cui anche abbiamo tratto una versione teatrale; recentemente abbiamo lavorato sul nuovo romanzo di Roberto, prima che il testo andasse in stampa, e abbiamo condiviso la genesi e il linguaggio di alcuni personaggi; Saviano è venuto spesso nel teatro che dirigo nel quartiere Sanità di Napoli e si confrontava con alcuni giovani attori che presidiano con me il teatro, ispirandosi a loro; li abbiamo visti man mano evolversi e diventare personaggi del romanzo e poi dello spettacolo per il quale abbiamo fatto insieme alcune scelte stilistiche, privilegiando alcune storie.
Infatti Roberto è rimasto colpito dal lavoro che conduco nel Rione Sanità, quartiere problematico e popolare di Napoli, ma con molti giovani: grazie a un sacerdote illuminato, don Antonio Loffredo, parroco della Basilica di Santa Maria alla Sanità, che mi ha dato uno spazio all’interno di una chiesa settecentesca, con una splendida pavimentazione dell’Ottocento, rimasta abbandonata per decenni. Vi ho fatto nascere un teatro in cui ho radunato bambini, adolescenti e genitori, offrendo loro gratuitamente corsi e laboratori teatrali. Non è stato facile coinvolgere i ragazzi e le famiglie, all’inizio ho incontrato molti ostacoli, ma ora parecchi stanno diventando attori e altri stanno imparando le professioni del teatro, grazie a una bottega teatrale che forma scenografi, elettricisti e tecnici che hanno trovato ora lavoro, grazie alla preparazione ricevuta. Alcuni lavorano nell’organizzazione, infatti quando tu fai teatro, vuoi coinvolgere altre persone, parenti e amici, nella tua passione, così da sentirti davvero parte di una comunità.»
Infatti ora il Rione Sanità, dove è nato Totò, sta cambiando e sta diventando sempre più attivo, grazie a varie cooperative che gestiscono le visite alle Catacombe di San Gaudioso, alle Catacombe di San Gennaro, ai tesori della Chiesa della Sanità, un bed and breakfast, con tanti ragazzi che lavorano, e che si sentono motivati a lavorare in un ambiente positivo come quelli che si impegnano in teatro.
«Dirigo il teatro da quattro anni e stiamo progettando la quinta stagione – prosegue Gelardi - e siamo riusciti ad ottenere buoni risultati: abbiamo avvicinato i ragazzi allo studio, creando borse di studio, abbiamo ideato quella che mi piace chiamare la “casa del teatro”, cioè un teatro di comunità, che sta aperto tutto il giorno, un luogo in cui stare e studiare e in cui proporre attività sia per i ragazzi, sia per le mamme, che, infatti, coinvolte anche loro nel teatro si sono entusiasmate. Tutti i corsi sono gratuiti e quindi proseguiamo con le nostre forze e grazie alla buona volontà di chi ci aiuta.»
Infatti per il regista è stata una grande soddisfazione coinvolgere i genitori del quartiere e ricorda: «un padre, un giorno, mi ha detto “abbiamo lasciato i ragazzi attori amatoriali e adesso li troviamo professionisti”, quindi mi fa piacere che i genitori percepiscano che i ragazzi stanno facendo un salto di qualità. Infatti cinque dei nostri debutteranno a Spoleto, insieme ad attori più esperti. Quando si parla di Napoli e di temi criminali il pubblico arriva pensando già di sapere quello che troverà, i soliti luoghi comuni, mentre noi anche al Sessantesimo Festival di Spoleto speriamo che accada che trovino qualcosa di diverso da quello che si aspettano.»
Tra le numerose proposte del Festival che alternano arte, opera, musica, danza - con, tra gli altri Eleonora Abbagnato e Roberto Bolle -, e teatro si segnalano Memorie di Adriana, uno spettacolo di Andrée Ruth Shammah, tratto dal libro Ricordare e dimenticare, conversazione tra Adriana Asti e René De Ceccatty, con Adriana Asti, uno spettacolo in lingua cinese tratto dalla commedia Aveva due pistole con gli occhi bianchi e neri di Dario Fo con la regia di Meng Jinghui, La Scortecata, tratto da Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile con la regia di Emma Dante, Van Gogh, l’odore assordante del bianco di Stefano Massini, con Alessandro Preziosi.
60° FESTIVAL DI SPOLETO, dal 30 giugno al 16 luglio, per il programma completo http://www.festivaldispoleto.com/
(Foto Cesare Abbate)
LA PARANZA DEI BAMBINI di Roberto Saviano e Mario Gelardi. Regia di Mario Gelardi. Con Vincenzo Antonucci, Luigi Bignone, Carlo Caracciolo, Antimo Casertano, Riccardo Ciccarelli, Mariano Coletti, Giampiero de Concilio, Simone Fiorillo, Carlo Geltrude, Enrico Maria Pacini. Scene di Armando Alovisi. Costumi 0770 di Irene De Caprio. Musica di Tommy Grieco. Luci di Paco Summonte. Collaborazione alla regia Carlo Caracciolo. Un progetto Nuovo Teatro Sanità prodotto da Mismaonda in collaborazione con Marche Teatro. Info: dal 1 al 2 luglio 2017, Fondazione Festival dei Due Mondi, Piazza del Comune, 1 - 06049 Spoleto (PG), Sede operativa: Teatro Nuovo, Via Vaita Sant’Andrea - 06049 Spoleto (PG), Tel. 0743 221689 Fax 0743 234027, info@festivaldispoleto.com