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sabato 30 settembre 2023
 
L'ANNUNCIO
 

A Torino, a fine anno: i giovani di Taizé davanti alla Sindone

03/01/2020  I ragazzi che parteciperanno in riva al Po al prossimo raduno europeo (28 dicembre 2020 - 1° gennaio 2021) potranno contemplare il Sacro Lino. Lo ha spiegato l’arcivescovo, monsignor Cesare Nosiglia, dando ufficialmente il via al cammino di preparazione che la diocesi ha avviato insieme alle altre Chiese cristiane e alla città

I ragazzi che il prossimo Capodanno arriveranno a Torino per il raduno europeo dei giovani di Taizé potranno contemplare la Sindone. Lo ha spiegato l’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, dando ufficialmente il via al cammino di preparazione che la Diocesi, ma anche le altre Chiese cristiane del territorio, insieme con la Città, stanno intraprendendo in vista dell’evento. Sono trascorsi pochi giorni da quando Frère Alois, priore della comunità di Taizé, ha comunicato che, dal 28 dicembre 2020 al 1 gennaio 2021, il capoluogo piemontese ospiterà il “Pellegrinaggio di fiducia sulla Terra” (così si chiama l’incontro annuale dedicato ai giovani, che si tiene ogni volta in una città diversa). Già a poche ora dall’annuncio, monsignor Nosiglia aveva svelato che tra le proposte rivolte ai partecipanti ci sarebbe stata la possibilità di accostarsi alla Sindone, «un patrimonio della intera Chiesa che noi di Torino abbiamo l’onore di conservare e custodire». Successivamente, nel corso di una conferenza stampa, sono stati chiariti alcuni dettagli.

«La proposta è nata da un dialogo tra i frères e la nostra diocesi ed è stata avvalorata da entrambe le realtà come un segno di unità e di comunione quale vuole essere lo scopo dell’incontro». Il dato è interessante, poiché fa riferimento alla dimensione ecumenica dell’appuntamento. Ricordiamo che all’incontro parteciperanno cristiani provenienti da tutte le chiese (comprese quelle riformate, che, riguardo alla Sindone, hanno una posizione piuttosto diversa rispetto a cattolici e ortodossi). La contemplazione sarà una proposta che i ragazzi, se lo vorranno, potranno scegliere in aggiunta al percorso di preghiera proposto dai frères di Taizé.

«Non si tratterà di una ostensione pubblica» ha ribadito l’arcivescovo, ma di un’opportunità riservata ai ragazzi che si sono iscritti al pellegrinaggio. E’ molto raro poter contemplare il Lino al di fuori delle ostensioni. Non si tratta però di un’assoluta novità. C’è almeno un precedente, che risale all’estate del 2018, quando un analogo momento di contemplazione venne offerto ai ragazzi delle diocesi italiane, in pellegrinaggio verso l’incontro con papa Francesco a Roma in preparazione al Sinodo sui giovani. «Le modalità saranno analoghe» ha spiegato monsignor Nosiglia. Il sudario dunque non verrà spostato dalla cappella che abitualmente lo conserva e non sarà esposto in posizione verticale (come accade durante le ostensioni), ma quasi sicuramente verrà mostrato ai giovani con vista “dall’alto”, una soluzione che, secondo gli studiosi, rende più intelligibile l’immagine e contemporaneamente elimina qualsiasi stress sulle fibre del lino.

Sicuramente un dato si impone all’attenzione. Negli ultimi anni i contatti della Sindone col mondo esterno sono divenuti più frequenti. Se in passato il lenzuolo veniva mostrato solo a lunghi intervalli di tempo, l’ultimo ventennio ha segnato un’inversione di tendenza, facendo sperimentare anche forme alternative a quelle tradizionali. Dal ’98 si contano infatti ben quattro “grandi ostensioni” (l’ultima nel 2015, in occasione del bicentenario della nascita di don Bosco), ma anche un’ostensione televisiva (nel 2013) e momenti di contemplazione straordinaria (come accaduto nel 2018 e come sarà quello dedicato ai giovani di Taizé). Questo è possibile anche grazie a nuove tecnologie, che aumentano le possibilità di mostrare la Sindone al mondo, pur garantendone un’ottimale conservazione, come ha ricordato, durante la conferenza stampa, don Roberto Gottardo, presidente della Commissione Diocesana per la Sindone.    

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