Un gesto coraggioso. Fatto - non a caso - in un lunedì di Quaresima, a pochi giorni dalla Settimana Santa. I Legionari di Cristo non si limitano a chiedere perdono per le sofferneze causate dagli abusi sessuali di alcuni loro membri, a cominciare dal fondatore. Assicurano collaborazione nel fare chiarezza e giustizia. Garantiscono il loro appoggio alle vittime. Così in Italia e in tutti i Paesi in cui sono presenti. In questo spirito, sono stati diffusi dalla Congregazione i nomi dei 27 sacerdoti che hanno commesso abusi su circa 170 minori in diverse Nazioni. Rappresentano circa il 2% dei 1.380 presbiteri ordinati dall'inizio.
Questo cammino di chiarimento intero ed esterno non nasce oggi. È del novembre 2019 la “Relazione 1941-2019 sul fenomeno dell’abuso sessuale di minori nella Congregazione dei Legionari di Cristo, dalla sua fondazione”, preparata in vista del Capitolo generale della Congregazione svoltosi all'inizio del 2020. Da quell’assise è uscito il documento Conversione e riparazione con il quale la Legione ha indirizzato “un’esplicita richiesta di perdono” alle vittime di abusi e alle loro famiglie. Allo stesso tempo, è stato approvato il documento “Proteggere e guarire” che ha individuato principi e protocolli di azione per aiutarle a sanare e favorire la riconciliazione con le vittime di abuso oltreché prevedere il rafforzamento di misure di prevenzione e la creazione di Ambienti Sicuri nella Congregazione.
Nella Relazione, diffusa oggi a livello mondiale, vengono spiegate le ragioni per cui i Legionari di Cristo hanno deciso di pubblicare i nomi dei sacerdoti della Congregazione che hanno commesso abusi su minori. Si tratta di un aggiornamento delle statistiche sui casi di abuso nel periodo 1941-2020 che tiene conto degli “avanzamenti dei casi nei tribunali civili o ecclesiastici” oltreché di “informazioni ricevute successivamente” alla Relazione 1941-2019. Al 22 marzo 2021, il numero totale di sacerdoti Legionari di Cristo di cui si sa che hanno commesso abuso sessuale contro un minore è di 27. “Questo numero – viene spiegato – rappresenta il 2% dei 1.380 Legionari di Cristo che sono stati ordinati sacerdoti in tutta la storia della Congregazione”.
Sono invece circa 170 i minori (inclusi i circa 60 conosciuti di quelli abusati da padre Marcial Maciel Degollado) dei quali i Legionari di Cristo sanno essere stati vittime degli abusi sessuali commessi dai 27 sacerdoti. Per la maggioranza, si tratta di adolescenti maschi, con età compresa tra 11 e 16 anni. Per circa 50 di queste vittime di sacerdoti della Congregazione, si è portato avanti “un percorso di riparazione e riconciliazione, con la volontà di aprire lo stesso percorso a tutte le vittime che lo desiderino”.
Sul fronte della giustizia penale, dei 27 sacerdoti coinvolti, tre sono morti senza andare in giudizio, due sono stati condannati in un processo. “Gli altri, fino a ora – si legge nel testo – non hanno subito un processo per diversi motivi, come le leggi vigenti nei diversi Paesi o la scadenza della prescrizione”. Sul fronte canonico, invece, dei 27 sacerdoti, due sono morti senza giudizio, 16 sono stati sanzionati, 8 sono attualmente sotto processo canonico, 1 ha ricevuto la dispensa dal ministero senza giudizio. “È stato richiesto alla Santa Sede di togliere la prescrizione di 8 di questi casi perché possano essere rimandati a giudizio”, viene precisato, aggiungendo che “tutti i casi dei 16 sacerdoti che hanno commesso abuso e sono ancora nella congregazione dei Legionari di Cristo, sono stati presentati alla Congregazione per la Dottrina della Fede”.
Al momento, si legge nella Relazione, “la Congregazione non ha ricevuto nessuna denuncia, contro membri sacerdoti per presunti abusi sessuali di minori, successiva al 2016”.
Ecco il testo del loro comunicato
«Noi, Legionari di Cristo del territorio d'Italia, soffriamo con tutta la Congregazione per il dolore e lo scandalo che alcuni suoi membri hanno provocato nel tempo a chi ha subito un abuso, alla sua famiglia, alla Chiesa tutta. Ci sentiamo impegnati nel cammino di richiesta di perdono e di attivazione di numerose iniziative volte a tutelare i minori e gli adulti vulnerabili. Ci vogliamo adoperare con responsabilità per la ricerca della verità. Per questo ci rendiamo disponibili all'ascolto di eventuali altre vittime che non abbiano ancora avuto l'opportunità di denunciare quanto subito negli anni passati tramite il progetto “Ambienti sicuri”.
Abbiamo così accolto con riconoscenza le iniziative internazionali promosse dalla Congregazione riassunte nella Relazione annuale 2020 “Fare verità, fare giustizia, sanare”. Il contesto di questo passo e i criteri stabiliti per determinare la pubblicazione di questa lista, così come le politiche internazionale dell'ambiente sicuro della congregazione, possono essere trovati su www.0abusos.org.
All'interno di questa iniziativa, abbiamo ritenuto opportuno ricordare i nomi dei membri che hanno commesso un abuso sul Territorio d'Italia, che sono già noti all'opinione pubblica per esser stati diffusi negli anni passati. Vivono in questo momento in Italia anche altre persone che hanno commesso abusi in altri paesi del mondo, che non svolgono alcun ministero per la Legione, i cui casi saranno divulgati dai territori in cui hanno commesso l'abuso».