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giovedì 12 settembre 2024
 
NOMINE
 

Con Torino, Susa: nuovo incarico per monsignor Nosiglia

12/10/2019  Il Papa ha nominato vicario apostolico della diocesi segusina l'arcivescovo di Torino. Un problema, tra i tanti sul tappeto, che appassiona (e divide) anche i cattolici c'è il collegamento ferroviario ad alta velocità con Lione.

L’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, d’ora in poi sarà anche amministratore apostolico della Diocesi di Susa, con tutte le facoltà del vescovo diocesano. Lo ha stabilito papa Francesco, a seguito delle dimissioni, per raggiunti limiti di età, di monsignor Alfonso Badini Confalonieri, che da quasi 19 anni era alla guida della chiesa segusina.

Classe 1944, originario di Rossiglione (provincia di Genova, diocesi di Acqui Terme), sacerdote dal 1968, vescovo dal 1991, monsignor Nosiglia è stato recentemente riconfermato alla guida della Chiesa di Torino per altri due anni. Con il ruolo di amministratore apostolico della Diocesi di Susa avrà un’ulteriore responsabilità. E tante sono le sfide che lo attendono.

La Valle di Susa è, da sempre, terra di confine e di transito. Anticamente era un tratto importante della via Francigena, la strada che partendo dal Nord Europa portava i pellegrini verso Roma. Oggi quei territori sono al centro di altre rotte: sono infatti attraversati da migranti che cercano di passare il confine con la Francia. Un viaggio difficile e pericoloso, percorso a piedi, lungo i passi di montagna, anche nei mesi più rigidi dell’inverno, quasi sempre con attrezzature del tutto inadatte. Un viaggio, che, tra polemiche spesso sterili, rimpalli di responsabilità tra Stati e strumentalizzazioni, ha già causato, negli ultimi anni, diverse vittime. Ai migranti prostrati dal viaggio la Chiesa cerca di stare accanto mettendo a disposizione centri d’accoglienza e presidi medici.

Ci sono poi le sfide politiche e ambientali, oltre a quele del lavoro. Pensando al territorio di Susa, viene immediatamente in mente la vicenda Tav, con i relativi scontri accesi (talvolta violenti) fra favorevoli e contrari. Un argomento spinoso, che vede convivere, anche all’interno del mondo cattolico, anime diverse. La Chiesa non prende posizioni ufficiali su questi argomenti, pur schierandosi sempre dalla parte dello sviluppo umano.

«Cari amici»  scrive monsignor Nosiglia in una lettera alla Diocesi di Sua «so bene quante siano le difficoltà che giorno per giorno assillano sia sul piano spirituale che sociale tante persone e famiglie, particolarmente in questo tempo di difficoltà economiche e spirituali che aggravano la precarietà del lavoro, le incertezze del futuro, le fatiche di molti per situazioni di malattia e disabilità dei loro congiunti. Eppure, sono convinto che la Chiesa di Susa, proprio per le sue radici cristiane così forti e tuttora vitali a cui può attingere, deve guardare avanti con fiducia e contribuire al vero progresso spirituale e sociale della gente, promuovendo quella stretta unità tra carità e giustizia a cui ci richiama con forza il Magistero pontificio».

 
 
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