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giovedì 19 settembre 2024
 
 

Accordo alla COP28: decisa la "transizione" dalle fonti fossili

13/12/2023  Raggiunto ai tempi supplementari un compromesso per evitare il fallimento alla Conferenza sul clima di Dubai. L’obiettivo è quello di portare il mondo a zero emissioni nette di gas serra nel 2050

Sono stati necessari i tempi supplementari per raggiungere un accordo che evitasse il fallimento di COP28 (la 28a Conferenza delle pari dedicata al clima)

Dopo giorni di negoziati un applauso dei delegati, balzati in piedi all’annuncio dell’accordo, ha salutato il documento finale. Tra i delegati è stata raggiunta l’intesa per iniziare a ridurre il consumo globale di combustibili fossili per evitare i peggiori cambiamenti climatici. Il testo riconosce la necessità di riduzioni profonde, rapide e sostenute se l'umanità vuole limitare l'aumento della temperatura a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali. Il presidente della COP28, l’emiratino Sultan Al Jaber,  ha dichiarato che le nazioni hanno "affrontato la realtà e... messo il mondo nella giusta direzione”.

L’accordo è il frutto di un esercizio di creatività lessicale e diplomatica. I delegati che spingevano per la dicitura “phase-out” (cioè la “eliminazione graduale dei combustibili fossili”) si sono scontrati contro lo sbarramento dei Paesi produttori di petrolio,  a cominciare dagli emirati, padroni di casa a Dubai (sul ruolo di Sultan Al faber pesava anche un conflitto di interessi). Dopo trattative febbrili, il nuovo accordo chiede di “transitare fuori dai combustibili fossili nei sistemi energetici in modo giusto, ordinato ed equo, accelerando l’azione in questo decennio critico”. L’obiettivo è quello di portare il mondo a zero emissioni nette di gas serra nel 2050.

Il nuovo accordo non è legalmente vincolante e non può, da solo, costringere nessun Paese ad agire. Tuttavia è chiaro il messaggio inviato agli investitori e ai responsabili politici: l'abbandono dei combustibili fossili è inarrestabile.

Come osserva un commento della BBC, “il linguaggio incluso nell'accordo finale - "transizione" - era accettabile per Riyadh e gli altri principali produttori di petrolio, in quanto offre loro una certa flessibilità su come raggiungere l'obiettivo finale senza essere vincolati a impegni precisi”.

"Congratulazioni COP28! Una parte cruciale di questo storico accordo è davvero 'made in Europe'. Tutto il mondo ha approvato i nostri obiettivi al 2030: triplicare le energie rinnovabili e raddoppiare l'efficienza energetica, entrambi entro il 2030. L'accordo di oggi segna l'inizio dell'era post-fossile”, ha esultato la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.

"L'intesa raggiunta a Dubai tiene conto di tutti gli aspetti più rilevanti dell'accordo di Parigi e delle istanze, profondamente diverse tra loro, dei vari Stati, che tuttavia riconoscono un terreno e un obiettivo comune, con la guida della scienza. Per questo, riteniamo il compromesso raggiunto come bilanciato e accettabile per questa fase storica, caratterizzata da forti tensioni internazionali che pesano sul processo di transizione. L'Italia, nella cornice dell'impegno europeo, è stata impegnata e determinata fino all'ultimo per il miglior risultato possibile". Così il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, commenta l'accordo.

 
 
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