“A dieci anni dall’introduzione della Patente a punti i risultati sono molto soddisfacenti” – dichiara Angelo Sticchi Damiani presidente dell’Automobile Club d’Italia. Ma non bisogna assolutamente abbassare la guardia dal momento che i numeri sull’incidentalità stradale in Italia sono ancora troppo elevati: la stima preliminare relativa all’anno 2012 riporta 184.500 incidenti, 3.650 morti e 260.500 feriti, che, rispetto al 2011, comportano una diminuzione del numero degli incidenti con lesioni a persone del 10,3%, del numero dei morti (-5,4%) e dei feriti (-10,8%).
“E’ necessario, poi, ricordare che l’introduzione della Patenti a punti è stata proposta proprio dall’ACI, oltre vent’anni fa, in occasione della Conferenza del Traffico e della Circolazione che si svolgeva a Stresa” – continua Sticchi Damiani.
“La nostra ultima proposta, in ordine di tempo, sempre in tema di patente e sicurezza stradale – conclude il presidente dell’Automobile Club d’Italia – riguarda i neopatentati che per passare alla guida di un'auto di cilindrata superiore dovrebbero superare un apposito esame o test. L'ideale sarebbe aver seguito anche un corso di guida sicura. Questo contribuirebbe certamente a limitare l'ecatombe delle stragi del sabato sera e a creare nei giovani la consapevolezza dei propri limiti alla guida, rendendoli più coscienti e prudenti. Oggi c’è già la norma che vieta ai neo-patentati di guidare nel primo anno vetture con cilindrate elevate, ma poi si può passare ad auto più veloci senza problemi, sarebbe, invece, necessaria una sorta di formazione obbligatoria”.