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“Spose bambine”: così vengono chiamate le bambine obbligate a un matrimonio con uomini più grandi di loro. Una vita senza vie di uscita, una vita di diritti negati.
I numeri sono impressionanti: il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione stima siano 650 milioni le donne e le ragazze che si sono sposate da bambine e prevede che, senza interventi in tal senso, entro il 2030 ce ne saranno 150 milioni in più. Parliamo di oltre 30mila bambine “date in sposa” ogni giorno, spesso a persone molto più grandi, senza che abbiano alcuna possibilità di scelta; bambine che vanno incontro a rischi altissimi e che vengono, di fatto, private del loro futuro.
I matrimoni precoci compromettono irrimediabilmente lo sviluppo, sia fisico sia psicologico, della bambina. Le giovani spose spesso vanno incontro a gravidanze precoci (che espongono ad un elevato rischio di mortalità sia la neomamma sia il suo bambino), isolamento sociale, abbandono scolastico. In particolare, l'abbandono scolastico impedisce alla bambina di potersi costruire un futuro dignitoso. Aumenta inoltre anche il rischio di subire violenza domestica.
Il fenomeno è particolarmente diffuso in contesti rurali caratterizzati dalla povertà e da un basso livello d’istruzione, in cui le bambine sono spesso viste come un peso dalla famiglia, anche a causa di antichi retaggi culturali ancora accettati. È una tradizione tramandata nei secoli che, pur essendo stata dichiarata illegale nella quasi totalità degli Stati, è purtroppo spesso praticata abitualmente. In Africa centrale e occidentale riguarda addirittura il 40% delle bambine, in quella orientale e meridionale il 34%. In America Latina e nei paesi caraibici una ragazza su quattro si sposa o convive prima dei 18 anni, mentre in India, nonostante gli enormi passi avanti, nel 2017 le piccole spose sono state oltre 4 milioni.
Quello delle spose bambine è un vero e proprio dramma che nega quotidianamente a milioni di piccole donne i propri diritti fondamentali: all’infanzia, a un’educazione, a una vita senza violenza.
ActionAid, organizzazione internazionale indipendente in Italia dal 1989 e presente in oltre 40 Paesi, lavora ogni giorno per aiutare queste giovani donne a uscire dal silenzio e conoscere un mondo diverso, fatto di amore e di diritti. In molti Paesi dove i matrimoni precoci sono ancora un problema reale interviene concretamente, sia in maniera diretta che affiancando le piccole organizzazioni locali che combattono contro ogni forma di violenza e cercano di dare protezione a chi riesce a fuggire da questo destino.
I progetti sviluppati con i fondi dell’adozione a distanza servono anche a prevenire che questa triste pratica venga perpetuata. Le ragazze non sono oggetti e meritano di vivere ogni istante della propria infanzia, meritano il tempo di sognare un futuro e i mezzi per conquistarselo.
Adottare una bambina a distanza è semplice. Si può fare da questa pagina, con pochissimi click.
Bastano 82 centesimi al giorno per aiutare ActionAid a scrivere una storia diversa per una di queste piccole donne, salvandola da un destino fatto di abusi, gravidanze indesiderate, violenze domestiche e sogni spezzati. Le garantirai cibo, acqua e cure mediche; grazie a te potrà andare a scuola e crescere in un ambiente sicuro, all'interno della sua comunità. Potrà conoscere un mondo diverso, fatto di amore e di diritti. Non aspettare.