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mercoledì 19 marzo 2025
 
lutto
 

Addio a Massimo Milone, giornalista e voce degli ultimi

09/05/2023  Caporedattore della sede Rai di Napoli e di Rai Vaticano, è stato anche responsabile dell'Ucsi. Univa alle qualità professionali una grande attenzione per il sociale

 «Dava la voce agli ultimi. Massimo era così, esprimeva la sua fede, il suo entusiasmo sul lavoro dando l’opportunità a tutti di parlare». La voce commossa che fatica a ricordare Massimo Milone è quella di Giuseppe Blasi, componente della giunta nazionale della Stampa Cattolica (Ucsi) ma soprattutto un punto di riferimento per Massimo. Il giornalista scomparso infatti ha lavorato proprio come vicecaporedattore di Blasi, direttore Rai di Napoli, per poi ereditarne la direzione della testata giornalistica regionale.

Massimo Milone instaurava dialoghi, creava occasioni, soprattutto raccontava. E quello stile mai eccessivo, sempre pulito ed elegante lo ha sempre contraddistinto. Dai tempi in cui, giovane giornalista, curava la comunicazione per la Diocesi di Napoli e poi per la Democrazia Cristiana fino alla direzione di Rai Vaticano, Massimo si è dimostrato una persona attenta e ricca di valori. Quello in Rai non era un semplice lavoro per Massimo Milone, ma era una voce fondamentale nel mondo dei media. Perché per Massimo la Rai era quella opportunità che un giornalista aveva per far conoscere al mondo in maniera puntuale ciò che succedeva, attraverso quella componente sociale che il giornalismo non deve mai dimenticare di avere.

Era la dedizione, il lavoro, il sacrificio che erano fatti uomo, amico, collega: «La sua scomparsa ci ha spezzato il cuore. Massimo è stato maestro per generazioni di giornalisti. Fratello maggiore per i più giovani che da lui negli anni hanno sempre avuto un consiglio». Guido Pocobelli Ragosta caporedattore della Rai di Napoli e presidente Ucsi Campania ricorda così l’amico e collega Massimo. «Ha sempre svolto la sua professione con grande dignità - continua ancora Blasi - da quando era inviato e conduttore della Tgr fino all’ultimo programma da lui ideato ‘Viaggio nella chiesa di Francesco’ Massimo ha sempre dimostrato di avere una particolare attenzione verso gli ultimi. Il rispetto poi che nutriva verso la nostra professione è da sempre stato un suo segno distintivo. Ciò che colpiva di Massimo era la ricchezza dei valori legata al non improvvisare mai ma a un racconto che non escludeva nessuno, scavando nella fede cristiana. Lui era un credente vero e sapeva raccogliere le testimonianze e le esperienze della gente restando dalla parte di chi era in difficoltà, era testimone di un giornalismo vivo e fresco che la scuola napoletana porta nel Paese».
In Rai dal 1979, ha raccontato per i Tg nazionali i grandi fatti di cronaca, due volte vincitore del Premio Capri San Michele e premio Dorso, poi nel giorno delle dimissioni di papa Benedetto, momento delicatissimo per la Chiesa, è a lui che la l’azienda affida la direzione di Rai Vaticano. Viaggio nella chiesa di Francesco è una sua creatura ancora in onda su Rai 1 in cui si raccontano esperienze e chiesa in cammino. «Un vulcano di idee e progetti. Massimo era un punto di riferimento per il mondo della cultura. Non solo campano», ricorda ancora Guido Pocobelli Ragosta con cui Massimo Milone ha condiviso l’avventura Ucsi. Presidente nazionale dell'Unione Cattolica Stampa italiana dal 2002 al 2008, il giornalista scomparso è autore di molti libri e saggi. L'ultimo presentato appena poche settimane fa, Da Francesco a Francesco.

«Ci eravamo telefonati proprio in questa occasione - ricorda invece Vincenzo Varagona presidente nazionale Ucsi -  Massimo non aveva whatsapp e le sue comunicazioni erano solo analogiche. Era rimasto colpito da Desk, la rinnovata rivista Ucsi, e ne voleva una copia cartacea. Ma sentivo che era il pretesto per una chiacchierata, come ai vecchi tempi. Quanto, in questi anni, abbiamo discusso, su come modernizzare lassociazione, su quali proposte attuare per sensibilizzare tanti colleghi sulla necessità di un nuovo stile professionale. Mi aveva chiamato, quindi, per rallegrarsi e incoraggiarmi. ‘Tu sai, diceva, quanta fatica ci vuole per fare le cose in cui credi…’  Per questo aveva apprezzato la rivista, per la quale a suo tempo si era battuto, rendendola -anche lui- un prodotto ricercato». Massimo Milone lascia un vuoto profondo nel mondo del giornalismo italiano. Alla moglie Barbara e i figli Alessandro e Andrea l’abbraccio dei colleghi e degli amici. I funerali domani, 10 maggio, alle 11 a Napoli all'Arciconfraternita dei Pellegrini. La celebrazione sarà presieduta dal cardinale Crescenzio Sepe. 

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