In una recente intervista al Corriere della sera, Nadia Toffa, l'inviata e conduttrice delle Iene morta a 40 anni, aveva confessato: «Quando mi sono sentita male per la prima volta, mi sono tornate in mente le preghierine che recitavo da piccola. Se mi hanno fatto bene? Sono state come un abbraccio. E ne avevo tanto bisogno».
La sua battaglia contro il cancro è iniziata nel gennaio 2017 a Trieste: Nadia fu trasferita in elisoccorso al San Raffaele di Milano per iniziare gli accertamenti. Due mesi dopo tornò dietro il bancone delle Iene e raccontò ai colleghi e al pubblico la sua malattia: «Non lo sapeva nessuno. Ho pensato tanto a questo momento... Fra di noi c'e' sempre stata sincerità». Lo scorso ottobre aveva pubblicato "Fiorire d'inverno, nel periodo più difficile dell'anno", un libro in cui aveva raccontato quanto stava vivendo, provando a lanciare un messaggio di rinascita e di speranza, Aveva scritto di aver tentato di trasformare il cancro «in un dono, un' occasione, una opportunità», parole che le erano costate attacchi dagli hater del web e critiche (molti hanno pure insinuato che si era inventata tutto solo per farsi pubblicità),ma conquistando il plauso del mondo della scienza per l'invito ai malati a seguire le uniche cure certe, la chemio e la radioterapia.
E aveva instaurato un filo diretto con i suoi fan, tra sorrisi e immagini postate anche dal letto d'ospedale. Un dialogo che si era interrotto da alcune settimane, mettendo in allarme il suo pubblico, preoccupato per il possibile aggravarsi delle sue condizioni. Del resto, a maggio non aveva partecipato all'ultima puntata delle Iene: «La conduttrice - aveva spiegato il programma - ha intrapreso una cura un pò stancante e ha deciso di conservare le energie riposandosi a casa».
Sono stati proprio i suoi colleghi delle Iene a dare la notizia della sua morte con un messaggio sulla pagina Facebook del programma. «Hai combattuto a testa alta, col sorriso, con dignità e sfoderando tutta la tua forza, fino all'ultimo, fino a oggi», si legge «Sei riuscita a perdonare tutti, anche il fato, e forse anche il mostro contro cui hai combattuto senza sosta: il cancro. E dato che sei stata in grado di perdonare l'imperdonabile, cara Nadia, non ci resta che sperare con tutto il cuore che tu sia riuscita a perdonare anche noi, che non siamo stati in grado di aiutarti quanto avremmo voluto. Ed ecco le Iene che piangono la loro dolce guerriera, inermi davanti a tutto il dolore e alla consapevolezza che solo il tuo sorriso, Nadia, potrebbe consolarci, solo la tua energia e la tua forza potrebbero farci tornare ad essere quelli di sempre. Niente per noi sarà più come prima».
Nadia Toffa era diventata inviata delle Iene nel 2009, segnalandosi per importanti inchieste sulle truffe ai danni del servizio sanitario nazionale, sulle slot machine, sullo smaltimento del traffico di rifiuti illegali in Campania, sull'Ilva di Taranto (che le ha conferito la cittadinanza onoraria), sull'infanzia violata. Nel 2016 era stata promossa alla conduzione del programma. Ha raccontato il suo impegno sociale e di denuncia in libri come Quando il gioco si fa duro, uscito nel 2014, dedicato al problema dell'azzardopatia, e ha ricevuto tra l'altro il Premio internazionale Ischia di giornalismo nel 2015 e il premio Luchetta nel 2018.
Sempre nell'intervista al Corriere, Nadia aveva aggiunto di aver paura «che mia madre resti sola. Penso che le madri non dovrebbero mai restare da sole, senza i figli. È troppo». L'ultimo suo messaggio su Facebook è datato 1° luglio e la mostra su un letto d'ospetale con il suo bassotto: «Io e Totò unite contro l'afa.. e dalle vostre parti come va? Vi bacio tutti, tutti, tutti».