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domenica 20 aprile 2025
 
Lutto nel giornalismo
 

Addio a Santo Della Volpe, collega esemplare

10/07/2015  Si è spento all'età di 60 anni, dopo breve malattia, il presidente della Fnsi. Inviato del Tg3, era stato socio fondatore dell'associazione "Articolo 21", nonché vice-presidente di "Libera informazione". Il ricordo di colleghi e amici.

Addio a Santo Della Volpe. E’ morto all’età di 60 anni, dopo una breve malattia, il giornalista  e presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana. Inviato del Tg3, era socio fondatore dell’associazione “Articolo 21” e vice presidente di “Libera Informazione”, nata all’interno di “Libera”, fondata da Don Luigi Ciotti, alla quale ha collaborato sin dalla sua nascita con seminari di studi, iniziative ed incontri in ogni parte d’Italia sui temi della lotta alle mafie.
    Della Volpe lo scorso gennaio a Chianciano Terme era stato eletto presidente della Fnsi.  

Giornalista professionista dal 1977. Dopo una esperienza nei giornali ed alcuni anni di lavoro in radio  e televisioni private, era entrato nel 1982 in RAI, nella sede di Torino per poi diventare inviato e caporedattore.   

   “Era la tenacia dell'informazione seria, che ricorda i problemi anche quando non sono più in primo piano. Tra i cento esempi che offre la sua carriera di straordinario cronista, penso alla vicenda dell'amianto di Casale Monferrato, che Santo seppe tenere viva nell'attenzione generale dando anche in questo caso senso pieno al suo essere giornalista del servizio pubblico”, ha scritto Roberto Natale, ex Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, in suo ricordo. “Abbiamo perso un grande giornalista  che, per le stesse ragioni per la quali faceva informazione, è stato anche un vero motore dell'azione sindacale, impegnato in strenuo contro ogni minaccia, ogni censura, ogni diritto leso. Il dolore per la sua morte non è grande come la fortuna di averlo avuto come collega, come amico, come rappresentante sindacale”.

Lo ricorda così, invece, Flavio Lotti, coordinatore del Tavolo della Pace: “Ci sono tantissimi modi di essere giornalista. Santo Della Volpe è stato uno di quelli che merita di essere conosciuto e ricordato. Ci sono giornalisti irraggiungibili: lui era sempre disponibile. Ci sono giornalisti distratti: lui aveva sempre uno sguardo attento a tutto quello che accadeva nel mondo, vicino e lontano. Ci sono giornalisti superficiali: lui cercava di capire, prima di parlare. Ci sono giornalisti chiusi nel proprio mondo: lui era instancabilmente teso a gettare ponti con la società, si sentiva immerso nella “società civile responsabile” e se ne faceva parte attiva. Ci sono giornalisti sordi: lui era quotidianamente impegnato a dare voce alle vittime del lavoro, all’antimafia, a chi lavora per la pace, a chi sta lottando per costruire un paese migliore.  Santo Della Volpe credeva nel valore straordinario del suo lavoro e lo faceva con passione, con amore. Credeva nella Rai. Credeva nel servizio pubblico e non ha mai smesso di lottare per realizzarlo, per colmare il vuoto che spesso separa le parole dai fatti. Impossibile ricordare quante riunioni, quanti incontri, quante telefonate abbiamo condiviso nel tentativo di unire chi sta dentro e chi sta fuori, di formare nuove alleanze tra la società civile e il mondo dell’informazione, di aprire nuovi varchi nel muro del silenzio che circonda tanti drammi e realtà. Col tempo Santo è diventato un amico, un vero amico, uno di quelli che non ti tradiscono mai, che si vedono nei momenti di difficoltà, quando altri ti fanno terra bruciata attorno. A lui mi ha sempre unito la tenacia e lo spirito positivo, due virtù straordinarie che gli hanno consentito di superare una lunga serie di amarezze, sconfitte e delusioni. Le stesse con cui ha affrontato sino all’ultimo giorno la malattia.

    Santo Della Volpe è stato il conduttore e coordinatore di molte delle dirette televisive della Marcia PerugiAssisi. Così è stato anche l’ultima volta, il 19 ottobre dell’anno scorso. Non stava bene, le sue forze se ne stavano già andando. Ma fece di tutto per esserci e ci riuscì. Anche grazie all’abbraccio caldo dei colleghi amici del TG3. Ricordo ancora il suo sorriso solare, su alla Rocca di Assisi. Si era appena conclusa un’altra giornata straordinaria, una di quelle che più ti sfiancano e insieme ti ricaricano. Santo era felice di aver visto tanta bella gente, di aver realizzato una bella diretta e di aver vinto un’altra sfida personale.
 Così lo voglio ricordare, oggi e per sempre, ringraziandolo per la bella amicizia e la bella lezione che ci ha regalato”.

   Uniti nel cordoglio a familiari, amici, colleghi dell’Fnsi, di Articolo 21 e Libera Informazione,  con l'impegno di fare tesoro della sua lezione di vita e di non dimenticare il suo modello di professionalità,    

           il CdR della Periodici San Paolo, a nome di tutti i colleghi.

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