Ferruccio Laffi e Margherita Lollini
Ieri, all'età di 96 anni, si è spento Ferruccio Laffi, uno degli ultimi superstiti della strage di Marzabotto. La sua voce di sopravvissuto ha instancabilmente portato la sua tragica storia personale (ha perso 15 familiari in quell'efferato eccidio) ovunque potesse essere udita dai bambini e dai giovani delle scuole di tutta Italia. Grazie anche alla sua testimonianza nel processo di La Spezia, è stato possibile ristabilire una verità storica sugli eccidi nazifascisti del 1944, con una condanna di dieci responsabili a distanza di oltre 60 anni.
In occasione dell'uscita del libro di Margherita Lollini, Io, sopravvissuto di Marzabotto. Storia di un uomo storia di una strage (Longanesi, 2021) eravamo andati a trovarlo nella sua casa di Marzabotto, dove dopo la morte della moglie, viveva da solo, per farci raccontare la sua storia. Non aveva avuto figli, ma il ricordo dell'orrore a cui dovette assistere era ancora una ferita aperta, e ogni volta che rievocava quei momenti, le lacrime inondavano i suoi occhi che avevano dovuto vedere i cadaveri mutilati dei suoi familiari: madre, padre, sorelle, il fratello minore, i nipoti, tra cui uno ancora in fasce. Lui aveva 16 anni, e insieme ai suoi due fratelli maggiori, quando c'erano state le avvisaglie dell'arrivo dei tedeschi, era andato a nascondersi nei boschi, perché il loro timore era quello che i soldati fossero venuti a prendere gli uomini, non immaginando certo che nella zona di Monte Sole era già iniziato dal giorno prima l'eccidio di civili inermi più grave del econdo conflitto mondiale in Italia.
«Ho perso mio nonno all'età di sei anni. Conoscere Ferruccio nella mia età matura è stato un po' come riabbracciare il nonno che non avevo più. Grazie, Ferruccio, non dimenticherò mai le tue parole e i tuoi occhi immensamente dolci. Grazie al suo dono la sua storia di sopravvivenza ha potuto restare essere fermata su su carta, per restare senza fine », con semplicità lo ricorda Margherita Lollini, che anche dopo la stesura del libro aveva continuato a restargli vicino.
Per chi volesse dare un ultimo saluto a Ferruccio la Camera Ardente sarà allestita sabato 13 gennaio dalle 9,30 alle 18,30 presso il Sacrario di Marzabotto.La Camera Ardente riaprirà domenica 14 gennaio dalle 9 alle 11 e a seguire sarà celebrata la messa da S.E. Card. Matteo Maria Zuppi presso la Chiesa dei Santissimi Giuseppe e Carlo di Marzabotto.