Il Venezuela piange José Antonio Abreu, fondatore del progetto socio-culturale “Sistema nazionale di orchestre e cori giovanili e infantili del Venezuela”. Fondato nel 1975 “El Sistema” ha offerto la possibilità di studiare musica a centinaia di migliaia di giovani venezuelani, soprattutto i più disagiati, cresciuti quartieri più poveri delle città.
Abreu aveva 78 anni ed è morto nella serata di sabato 24 marzo. Il presidente venezuelano Nicolás Maduro lo ha definito “un grande uomo del Venezuela e del mondo” e ha proclamato tre giorni di lutto nazionale. Il quotidiano “El Universal” mette la notizia in prima pagina definendo Abreu “maestro immortale”.
I nonni materni di Abreu erano di origine italiana ed emigrarono in Venezuela nel 19° secolo. Sua nonna era un’appassionata di opera, sua madre suonava il pianoforte e suo padre la chitarra. Abreu, all’età di 9 anni, cominciò a suonare il pianoforte.
Musicista, economista, politico (fu deputato e ministro della cultura) , pedagogo, Abreu fondò “El Sistema” nel 1975 per offrire un’educazione musicale gratuita ai bambini venezuelani più poveri. La sua prima orchestra giovanile suonava in un garage ed era formata da 11 bambini, poi il progetto si è ampliato con la formazione di circa 300 fra orchestre e cori. Oggi “El Sistema” coinvolge oltre 600 mila giovani (il 59 per cento sono femmine) in tutto il Venezuela e fra loro ci sono circa 1.700 giovani reclusi dei carceri minorili. “El Sistema” ha avvicinato alla musica artisti oggi celebri in tutto il mondo, come il direttore d’orchestra Gustavo Dudamel, oggi alla guida della Los Angeles Philarmonic Orchestra.
Nel corso degli anni l’impegno di Abreu è stato apprezzato da musicisti come Claudio Abbado (che fu un grande ammiratore di “El Sistema”), Simon Rattle (attuale direttore dei Berliner Philarmoniker) e da Luciano Pavarotti. “Grazie al maestro Abreu”, disse Abbado, “ tanti giovani venezuelani sono stati salvati dai pericoli della strada”.