"Avrà pure un cuore di pezza Ma ogni anno salva migliaia di bambini. Adotta una Pigotta”. Con questo slogan Unicef dal 1999 aveva lanciato l’iniziativa della bambola realizzata a mano da migliaia di volontari e offerta in cambio di una donazione minima di venti euro per ricavare fondi da destinare all’aiuto nell’infanzia nel mondo. L’idea della bambola venne a Jo Garceau, che è scomparsa all’età di 80 anni. Nata nel 1938 in America da padre francese e madre pellerossa della tribù dei Cherokee, Joanna Adelina Garçeau era arrivata in Italia, a Roma, grazie a una borsa di studio. Prima cantante (fece il primo Cantagiro con Donatella Moretti, ha cantato al Derby con Jannacci e Celentano) poi attrice, lasciò tutto per sposarsi con un avvocato e andare a vivere a Cinisello Balsamo (Milano). Volontaria Unicef, nel 1988 ebbe l'idea della Pigotta ( le Pigotte in dialetto lombardo erano le bambole di pezza del dopoguerra), che condivise con la ex sindaca di Cinisello Balsamo Daniela Gasperini, e diventò la bambola ufficiale dell'Unicef nel '99. Fu un successo: i successivi 18 anni sono stati raccolti 27 milioni di euro attraverso la vendita delle Pigotte. La bambola di Jo Garceau ha superato i confini italiani per conquistare il cuore di tanti bambini e adulti di mezzo pianeta. Si chiama "Frimousse pour l'UNICEF" in Francia, "Adoptui Panenku" in Repubblica Ceca, "Adoptoi UNICEF Nukke" in Finlandia, "Puncka iz Cunj" in Slovenia