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Addio alla creatrice della Pigotta dell'Unicef

09/11/2018  E' scomparsa a 80 anni Jo Garceau, che ebbe l'idea di creare la bambola di pezza che ha contribuito a salvare le vite di tanti bambini

"Avrà pure un cuore di pezza Ma ogni anno salva migliaia di bambini. Adotta una Pigotta”. Con questo slogan Unicef dal 1999 aveva lanciato l’iniziativa della bambola realizzata a mano da migliaia di volontari e offerta in cambio di una donazione minima di venti euro per ricavare fondi da destinare all’aiuto nell’infanzia nel mondo. L’idea della bambola venne a Jo Garceau, che è scomparsa all’età di 80 anni. Nata nel 1938 in America da padre francese e madre pellerossa della tribù dei Cherokee, Joanna Adelina Garçeau era arrivata in Italia, a Roma, grazie a una borsa di studio. Prima cantante (fece il primo Cantagiro con Donatella Moretti, ha cantato al Derby con Jannacci e Celentano) poi attrice, lasciò tutto per sposarsi con un avvocato e andare a vivere a Cinisello Balsamo (Milano). Volontaria Unicef, nel 1988 ebbe l'idea della Pigotta ( le Pigotte in dialetto lombardo erano le bambole di pezza del dopoguerra), che condivise con la ex sindaca di Cinisello Balsamo Daniela Gasperini, e diventò la bambola ufficiale dell'Unicef nel '99. Fu un successo: i successivi 18 anni sono stati raccolti 27 milioni di euro attraverso la vendita delle Pigotte. La bambola di Jo Garceau ha superato i confini italiani per conquistare il cuore di tanti bambini e adulti di mezzo pianeta. Si chiama "Frimousse pour l'UNICEF" in Francia, "Adoptui Panenku" in Repubblica Ceca, "Adoptoi UNICEF Nukke" in Finlandia, "Puncka iz Cunj" in Slovenia

 
 
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