L’Eta ha mantenuto la promessa: ha consegnato alla polizia francese una lista con 12 nascondigli nel sudovest della Francia in cui si trovano i propri depositi di armi dell’organizzazione terroristica: il proposito di riconsegnare le armi segna la sconfitta definitiva dell'ex gruppo armato separatista basco, la sua resa alle istituzioni. "La democrazia ha vinto, il terrore ha perso" aveva titolato El Pais, alla vigilia dell’evento annunciato.
L'ex-gruppo armato basco - che ha rinunciato alla violenza già nel 2011 - in un comunicato questa notte ha annunciato di avere già affidato i suoi depositi di armi al gruppo di 'intermediari' baschi francesi che domani come previsto li consegneranno alle autorità di Parigi a margine di una grande manifestazione a Bayonne, al confine con la Spagna. "Ora siamo una organizzazione disarmata" ha scritto Eta. Un annuncio pure 'storico' che pone fine per la Spagna e per il Paese Basco a oltre 40 anni di violenza, costati oltre 800 morti.
Il disarmo di Eta - che per la polizia spagnola conta solo una decina di membri a piede libero, clandestini in Francia - segna la sconfitta definitiva di un movimento nato sotto la dittatura franchista per esigere l'indipendenza basca. Madrid e Parigi esigono ancora una comunicazione ufficiale, Spagna e Francia si sono rifiutate di negoziare con gli ex terroristi la consegna delle armi, in modo che il gesto possa essere letto storicamente come unilaterale: una resa in piena regola. "L'Eta non otterrà nulla in cambio" ha chiarito il portavoce del governo spagnolo Inigo Mendez de Vigo.
Il gruppo basco si auguro che il gesto della consegna possa indurre il Governo di Madrid a riunire i 265 detenuti dell’Eta, (altri 75 sono in carcere in Francia) attualmente dispersi per le prigioni del Paese per avvicinarli alle famiglie nel Paese Basco. Ma il Governo al momento non annuncia passi indietro: "L’Eta non otterrà alcun beneficio politico" ha avvertito Mendez de Vigo: l'Eta "deve chiedere perdono e aiutare a chiarire i crimini ancora non risolti". La Audiencia Nacional di Madrid ha chiesto alle autorità francesi di esaminare le armi consegnate dall'Eta. Sarebbero diverse centinaia, fra fucili, armi automatiche, pistole, oltre a esplosivi, anche se in parte inservibili perché danneggiate dalla lunga permanenza in nascondigli sotterranei. Le autorità spagnole sperano che la conclusione formale delle ostilità possa servire anche fare definitivamente chiarezza su parte dei 300 assassinii attribuiti all'Eta ancora irrisolti. Fra gli ex terroristi detenuti partirà verosimilmente un dibattito dibattito interno su cosa fare dell'Eta: cercare di trasformarla in movimento politico (opzione che gli stessi indipendentisti respingono esigendo una pietra sugli anni di piombo), o lo scioglimento definitivo, che pare al momento l'ipotesi più verosimile.