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sabato 22 marzo 2025
 
Lotta all'evasione
 

Addio scontrino fiscale, più denaro elettronico

07/11/2014  La maggiore tracciabilità dei pagamenti, come con il bancomat o con la carta di credito, porterà al superamento degli scontrini fiscali e anche all'abbandono dei blitz spettacolari sul territorio della Guardia di Finanza.

Addio agli scontrini fiscali. E con questi addio anche ai blitz dei finanzieri a Cortina negli alberghi di lusso o nei negozi del centro. Lo ha anticipato la direttrice dell'Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi citando il premier Renzi: «Il fisco cambia forma, anzi "cambia verso"». In pratica, dai controlli ex post sul territorio, cioè dopo che l'evasione o l'elusione sono già avvenute, si passa alla tracciabilità attraverso un uso più capillare del denaro elettronico, e ad un nuovo rapporto, continuo, di informazione e di scambio, con i contribuenti. L'obiettivo è quello di coinvolgere maggiormente i cittadini nell'attività dell'Agenzia, comunicandogliene i passaggi, le intenzioni, i dubbi a loro riguardo e permettendo quindi ai contribuenti, se necessario, di «auto-correggersi».

L'informatizzazione del sistema comprende anche 730 precompilato, ravvedimento di lungo periodo, pin e cassetto fiscale a ciascuno, dialogo costante con l'amministrazione. L'Agenzia delle Entrate metterà a disposizione del contribuente, o del suo intermediario, anche mediante l'utilizzo delle reti telematiche e delle nuove tecnologie, «gli elementi e le informazioni in suo possesso riferibili allo stesso contribuente, acquisite direttamente o pervenute da terzi, e le informazioni utili a quest'ultimo per una valutazione in ordine ai ricavi, compensi, redditi, volume d'affari, valore della produzione e relativi alla stima dei predetti elementi, anche in relazione ai beni acquistati e posseduti». In questo modo, ha spiegato ancora la Orlandi, «si creano nuovi flussi di dati che consentono al contribuente di assolvere correttamente a monte ai suoi obblighi fiscali, accompagnandolo nei momenti precedenti e successivi alla presentazione della dichiarazione. Allo stesso tempo, l'attuazione di una maggiore tracciabilità dei pagamenti porterà al superamento degli scontrini fiscali, risultati "inefficaci", con minori oneri per le imprese e il progressivo abbandono di controlli massivi sul territorio da parte dell'amministrazione finanziaria». 

L'annuncio di eliminare definitivamente gli scontrini e le ricevute fiscali fatto dal direttore dell'Agenzia delle Entrate incontra il favore di Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia, la Confederazione Generale Italiana dell'Artigianato: «Finalmente si è capito che scontrini e ricevute fiscali non servono per combattere l'evasione fiscale. Adesso, però, attendiamo i fatti. Ricordo che già nel lontano 1996, l'allora ministro delle Finanze, Vincenzo Visco, sottoscrisse un protocollo di intesa con le Associazioni di categoria degli artigiani e dei commercianti che prevedeva, successivamente all'entrata a regime degli studi di settore, il superamento della valenza fiscale sia dello scontrino sia della ricevuta fiscale. Dopo 18 anni, purtroppo, ci ritroviamo ancora con entrambi gli strumenti». 

Secondo la Cgia, l'abolizione di scontrini e ricevute trova una giustificazione anche da un'attenta analisi dell'attività di contrasto all'evasione effettuata dagli uomini dell'Erario. Negli ultimi tre anni oltre il 70 per cento dei controlli eseguiti dalla Guardia di Finanza sulla emissione di scontrini e ricevute fiscali ha dato esito negativo. «Vale a dire che baristi, fruttivendoli, idraulici, carrozzieri, falegnami, commercianti, contrariamente a quanto sostenuto dalle campagne denigratorie a cui sono periodicamente sottoposti, emettono gli scontrini regolarmente. Solo il 30% circa di queste categorie è incorso nelle sanzioni comminate dalle Fiamme Gialle».

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