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venerdì 13 dicembre 2024
 
 

Admo, vent'anni di lotta per la vita

28/05/2010  Nel 1990 nasceva l'Associazione donatori midollo osseo, per combattere leucemia e altri tumori del sangue. Diminuiscono i donatori, crollano soprattutto le adesioni dei giovani.

Il prossimo 6 giugno, al Teatro Nuovo di Milano, si celebreranno i vent'anni dell'Associazione Donatori Midollo Osseo (Admo), fondata nel 1990 per la lotta alla leucemia e agli altri tumori del sangue. Nel 1990, anno di nascita dell'Admo, i donatori italiani erano 2.500. A oggi gli iscritti sono oltre 370.000. Nel corso della manifestazione saranno premiati più di 600 donatori effettivi lombardi che hanno contribuito a salvare altrettante vite.

Per l'Admo - il cui scopo principale è informare la popolazione italiana sulla possibilità di combattere le leucemie, i linfomi, il mieloma e le altre neoplasie del sangue attraverso la donazione e il trapianto di midollo osseo - la festa del 6 giugno è soprattutto un'opportunità per diffondere ancora meglio l'importanza e il valore sociale della donazione di midollo osseo, perché è ormai dimostrato che la disponibilità alla donazione è direttamente proporzionale a quanto è informata la gente.

L'Associazione rivela che negli ultimi cinque anni si è verificato un crollo delle adesioni dei giovani, reso ancora più grave dall'uscita dal registro italiano donatori, per motivi di età, (non si dona oltre i 55 anni) di moltissimi vecchi donatori. Per questo oggi un 30% dei malati di leucemia e di altri tumori del sangue (per lo più bambini e adolescenti) è votato a un destino crudele, solo per non essere riuscito a trovare un donatore compatibile: statisticamente la media di compatibilità è di 1 su 100.000.

Sono molte le persone che ogni anno in Italia hanno bisogno di un trapianto, ma la compatibilità genetica è un fattore molto raro
, che ha maggiori probabilità di esistere tra consanguinei. Per coloro che non hanno un donatore consanguineo, la speranza di trovare un midollo compatibile è dunque legata all'esistenza del maggior numero possibile di donatori volontari tipizzati, dei quali cioè sono già note le caratteristiche genetiche, registrate in una banca dati.

Si valuta che in Italia siano necessari circa 1.000 nuovi donatori effettivi all'anno. Una stima che è destinata ad aumentare - se si tiene conto del fatto che il trapianto delle cellule staminali presenti nel midollo osseo è attualmente al centro di ricerche anche nel campo dei tumori solidi - mentre stanno diventando di routine alcune applicazioni in campo genetico, come nel caso delle talassemie.

 
 
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