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lunedì 09 settembre 2024
 
 

Quel grande vuoto interiore

13/11/2013  Sono ragazze che hanno da poco solcato l’età dell’adolescenza eppure si mascherano da donne adulte. A sentirle parlare, però, rivelano una certa ingenuità, tipica della loro fase evolutiva. Una psicologa aiuta i genitori a capire come stare vicini ai cambiamenti delle loro figlie.

Sono solo ragazze. Hanno da poco solcato l’età dell’adolescenza e si mascherano da donne adulte. Si atteggiano da abili seduttrici, marcano occhi e labbra con un trucco eccessivo e ondeggiano su tacchi da equilibristi coperte da abiti succinti. A sentirle parlare, però, dimostrano una certa ingenuità, tipica della loro fase evolutiva. Il problema è che alcune di esse si spingono oltre. Si avventurano nell’esibizione del loro corpo (come le “ragazze doccia” di Milano) oppure vengono coinvolte in giri pericolosi (come le “baby prostitute” di Roma) per ottenere “riconoscimento”, denaro e regali. Ma chi sono queste adolescenti? E, soprattutto, si comportano davvero tutte allo stesso modo? Non è che i media hanno ingigantito un fenomeno che colpisce solo una piccola fetta della popolazione adolescenziale femminile? Come intervenire, allora? E i genitori? Come devono comportarsi con le loro figlie e i loro figli? 
Non è facile rispondere a queste domande. Ci viene in aiuto la prof.ssa Maria Beatrice Toro, psicologa e psicoterapeuta di Roma, da anni interessata alla comprensione dei cambiamenti che si manifestano in adolescenza.

Gli episodi della cronaca di questi giorni sono agghiaccianti. Come mai alcune ragazzine cadono in situazioni gravi come  la baby prostituzione? Da cosa può dipendere?  

«Le ragazze che mostrano una totale disinibizione sessuale risultano “pseudo-mature”. Per intenderci, sono apparentemente in grado di pensare e progettare, ma, in realtà, si rivelano del tutto incapaci di riflettere e dare un peso alle azioni che compiono. Si tratta di adolescenti piombate in uno stato di “anestesia emotiva”, in cui hanno fatto violenza a sé stesse senza rendersene davvero conto. Sotto c’è un grande vuoto interiore: al posto del dialogo familiare, del contatto affettivo a volte non c'è poco o nulla, e questo nulla viene riempito da comportamenti pieni di cinismo».

Tra i tanti, l’elemento che ha colpito di più i genitori italiani è il fatto che una madre sorvoli sul fatto che la propria figlia si prostituisca (o dichiari di non esserne a conoscenza) e che faccia uso di droghe e, ancora peggio, che è pronta a raccogliere il “frutto” del suo lavoro. Segno chiaro di un contesto familiare multiproblematico.

Come aiutare i genitori ad affrontare con più responsabilità e coraggio i cambiamenti che caratterizzano l’adolescenza dei propri figli, siano essi ragazze o ragazzi? Cosa dire loro?  

«Ci sono donne e uomini che hanno biologicamente messo al mondo i figli senza riuscire a diventare psicologicamente madri e padri. Maternità, paternità e trascuratezza, o, peggio, sfruttamento sono parole che non vanno affatto d’accordo tra loro. Essere sempre dei veri genitori per i propri figli non è facile: occorre dialogo, contatto, sostegno e, soprattutto, esempio. Oggi le ragazze e i ragazzi sono circondati da adulti che si comportano da ragazzini. Dobbiamo opporci fermamente a questa tendenza e trovare il coraggio di dire ai nostri figli di non aver paura dei loro sentimenti, delle loro emozioni. Dobbiamo insegnar loro a rifiutare il cinismo che a volte il mondo propone senza alcuno scrupolo».

 
 
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