«Il regime sta tentando di distruggerla fisicamente e mentalmente, ma mia madre continua a lottare e io credo che alla fine riuscirà ad uscire dal cercare, partecipare alle elezioni e dare il via ad un nuovo ciclo storico per l'Ucraina». Evgenia Carr, 31 anni, da poco più di un mese ha cambiato cognome. Ora si fa chiamare Tymoshenko, come sua madre, rinchiusa in carcere da sei mesi e condannata a sette anni di prigione per abuso di potere. Laureata alla London School of Economics, sposata con un cantante rock inglese, la figlia della “passionaria arancione” conosciuta nel mondo per il viso da principessa e le trecce bionde da qualche tempo non fa che viaggiare per il mondo. È appena stata negli Usa, per tenere un discorso al Senato. Ora è in partenza per Londra. L'obiettivo è sempre lo stesso: raccontare ciò che sta avvenendo a sua madre, per convincere Europa e Stati Uniti ad agire in suo aiuto.
Quando l'ha vista l'ultima volta?
Lunedì scorso. Non riesce a camminare né a stare seduta, ha forti dolori alla schiena. Eppure il medico della prigione dice che sta bene, e che quindi può essere sottoposta ad interrogatori. Tutti i giorni le fanno domande, le chiedono di firmare fogli, di rilasciare dichiarazioni. La luce della camera è accesa 24 ore su 24, con la telecamera che la controlla sempre. Nei giorni scorsi le hanno persino negato gli antidolorifici. La stanno sottoponendo ad uno stress incredibile. Lei però non si abbatte, vuole dimostrare agli ucraini e al mondo intero che è una donna forte, che crede nel futuro di questo paese.
Teme che possa non farcela?
Sono molto preoccupata. Il sei gennaio è svenuta e nessuno è andato in suo soccorso. Le hanno dato dei medicinali a noi sconosciuti e hanno detto che non aveva alcun problema nonostante la testimonianze della sua vicina di cella che l'ha vista stare male. Stanno facendo di tutto perché smetta di lottare e muoia.
Lei che cosa sta facendo per aiutarla?
Continuo a viaggiare. Adesso andrò in Gra Bretagna, poi parlerò alla Commissione per diritti umani, in seguito andò in Canada. Lo faccio affinché si sappia che cosa sta avvenendo a mia madre.
Sta agendo anche legalmente?
Ho appena presentato la richiesta ufficiale al procuratore generale ucraino per aprire un'indagine su quanto avvenuto a mia madre. E' stata arrestata illegalmente, le hanno rubato la cartella medica, non le permettono di essere visitata dal suo medico, ora la stanno torturando.
Adesso però è andata a visitarla una commissione formata anche da medici internazionali. Se loro diranno che ha bisogno di cure differenti, a quel punto dovranno concedergliele...
Non credo. Consideri che inizialmente la commissione doveva essere formata solo da medici stranieri, invece alla fine le autorità hanno deciso di mandare anche dottori ucraini inviati dal ministero della salute, di fatto gente controllata dal regime. Sono le stesse persone che l'hanno torturata fino a ora, rifiutandosi persino di darle da mangiare. Come può questa commissione essere indipendente?
Lei ha detto che sua madre è stata condannata per fini politici. Perché ne è convinta?
La verità è che mia madre è stata condannata per aver rimosso RosUkrEnergo, la società che gestiva tutta l'importazione di gas dalla Russia in Ucraina. Quella è una società corrotta, al cui interno sedevano di fatto la metà degli oligarchi ucraini, compreso Yanukovich e i suoi amici. Mia madre ha escluso RuUkrEnergo dagli accordi sul gas, e Yanukovich gliel'ha fatta pagare mettendola in prigione.
Ha trovato appoggio nella sua battaglia da parte di Unione Europa e Stati Uniti?
Sì, da qualche tempo stanno capendo anche loro chi è Yanukovich. Lui sta ignorando tutti i segnali che arrivano dall'estero.
Quali sono questi segnali? Che cosa dovrebbero fare Ue e Usa?
Né io né mia madre vorremmo che venissero imposte sanzioni economiche contro l'Ucraina, perché questo creerebbe conseguenze negative a tutta la popolazione. Potrebbero però essere applicate sanzioni ai singoli protagonisti della repressione. Restrizioni a chi ordina e esegue le decisioni, ai giudici, ai membri della presidenza della Repubblica. Potrebbero ad esempio vietare loro di viaggiare in Europa e negli Stati Uniti.
Crede che questa condanna possa segnare la fine della carriera politica di sua madre?
Non credo, la sua popolarità da quando l'anno incarcerata è aumentata. Sono convinta che non starà in prigione per sette anni, che ci sarà un'amnistia per lei e i suoi colleghi politici, così che possa partecipare alle elezioni parlamentari del prossimo ottobre. Vincerà e darà inizio ad un nuovo ciclo della storia ucraina.
E se non dovesse uscire dal carcere entro ottobre lei potrebbe candidarsi al suo posto?
No, non mi vedo nei panni della figura politica. E poi non posso rimpiazzare mia madre, nessuno lo può fare.
Da oltre sei mesi Yulia Tymoshenko è in carcere. E' stata arrestata ad agosto su ordine del tribunale di Kiev con l'accusa di abuso di potere. La 50enne ex primo ministro ucraino è stata protagonista insieme a Viktor Yushenko della cosiddetta rivoluzione arancione, la protesta filo occidentale dell'inverno 2004 in cui migliaia di cittadini campeggiarono nelle gelide strade di Kiev costringendo l'allora presidente Viktor Yanukovich alle dimissioni. Da quel giorno parecchie cose sono cambiate nell'ex repubblica sovietica. Dopo cinque anni di governo, Tymoshenko ha perso legittimamente le elezioni contro il suo rivale storico, e oggi il presidente della Repubblica è tornato ad essere lui, il filo russo Yanukovich.
Poco dopo la sua rielezione è arrivato l'arresto di Tymoshenko. La
bionda leader del partito "Patria", tuttora la maggiore forza politica
di opposizione, è stata condannata a sette anni di carcere e tre anni di
interdizione dai pubblici uffici per abuso di potere. In sostanza
avrebbe imposto alla società statale energetica Naftogaz un accordo con
il colosso russo Gazprom per le importazioni di gas nel 2009, senza il
parere del governo da lei guidato. Secondo l'accusa, il prezzo
concordato, di 450 dollari ogni 1000 metri cubi, sarebbe stato
svantaggioso per l'Ucraina, causando allo Stato una perdita di circa 130
milioni di euro.
Per Tymoshenko, entrata in politica dopo una brillante carriera
affaristica nell'industria del gas al fianco del marito, la condanna non
è invece altro che un modo usato dal rivale Yanukovich per metterla
fuori dai giochi politici, a partire dalle elezioni parlamentari del
prossimo ottobre. Dopo un periodo trascorso in carcere a Kiev, con i
suoi sostenitori sempre presenti a darle sostegno,Tymoshenko è stata
trasferita nella colonia penitenziaria di Kharkhiv, al confine
settentrionale con la Russia. Tramite i suoi avvocati l'ex premier ha
denunciato più volte di essere vittima di una persecuzione da parte del
nuovo presidente Yanoukovich e le condizioni disumane della sua
detenzione.
Unione europea e Stati Uniti sono già intervenuti in sua difesa
chiedendo al nuovo governo di Kiev la sua liberazione. Nel frattempo
Tymoshenko è finita sotto indagine con altre accuse. Presso il tribunale
di Kharkhiv è in corso un processo nei suoi confronti per evasione
fiscale (45mila euro), mancato pagamento dell'Iva (2,3 milioni di euro)
ed omissione del pagamento di altri tributi (64mila euro). I reati
sarebbero stati commessi durante la presidenza della Jeesu, colosso
energetico che la leader dell'opposizione guidò dal 1996 al 1998, prima
di candidarsi come primo ministro.
Nell'ultima udienza del processo, lo scorso 9 febbraio, Tymoshenko non
era presente in aula. Secondo gli atti del procuratore, la donna si
sarebbe rifiutata di prendere parte all'udienza per protesta, mentre lei
sostiene di non riuscire a partecipare a causa delle condizioni
fisiche. Risultato? La Corte ha anticipato al 28 marzo il termine per la
lettura dei capi di imputazione, in totale 71 plichi da 300 pagine
ciascuno. Se i documenti non verranno esaminati entro quella data,
saranno comunque considerati come letti e conosciuti dall'imputata.
Una nuova condanna, molto probabile, rischia di mettere la parola fine
alle speranze di rinascita politica da parte di Tymoshenko. A meno che
le pressioni fatte dall'estero sul presidente Yanukovich diventino
talmente forti da costringerlo a liberare la sua eterna rivale.