Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
mercoledì 19 novembre 2025
 
dossier
 

Affinati: se papa Francesco fosse un insegnante...

26/02/2014  Sorridente, paziente, pronto a fare una partita a bigliardino con gli studenti. Ma soprattutto non boccerebbe mai: ecco come sarebbe Bergoglio se indossasse i panni dell'insegnante. Parola di Eraldo Affinati, docente alla Città dei ragazzi.

Sorridente, pronto all'occhiolino e nemico delle bocciature. Ecco come sarebbe papa Francesco se di mestiere facesse l'insegnante, secondo Eraldo Affinati, scrittore e insegnante che ama le sfide impegnative e di grande portata umana: è infatti professore alla Città dei ragazzi di Roma, che raccoglie ragazzi provenienti da condizioni di disagio, e tiene un corso per insegnare l'italiano agli stranieri.

Più che identificare una figura a cui associarlo, Affinati mette in luce quale sarebbe lo stile di papa Francesco, qualora indossasse i panni del prof. «Papa Francesco, a modo suo, è già un insegnante. Ma se lo fosse anche professionalmente, entrerebbe in classe ogni giorno con il sorriso. Romperebbe la finzione pedagogica trascinando i suoi studenti in un'avventura quotidiana».

L'autore di Elogio del ripetente (Mondadori), un invito a rivedere la scuola a partire da chi fa più fatica, è sicuro di una cosa: «Secondo me non boccerebbe mai: non ne avrebbe bisogno. A chi gli chiedesse "come possiamo fare per certificare le competenze?", lui farebbe l'occhiolino».

D'accordo, la strategia può essere buona con gli studenti bravi. Ma con quelli che di studiare non ne vogliono sapere e preferirebbero giocare a pallone all'aria aperta, anziché rinchiudersi fra quattro mura a leggere e ascoltare? «Di sicuro gli capiterebbe qualche scolaro più difficile degli altri: la pazienza del maestro avrebbe la meglio», spiega Affinati. Me lo immagino docente di lettere alle prese con il "Cantico di Frate Sole" del suo grande omonimo. I ragazzi, alla fine della spiegazione, giocherebbero a pallone, o almeno a bigliardino, insieme a lui».

Multimedia
Il Papa con la coppa del San Lorenzo
Correlati
Da Benedetto a Francesco: un mese storico
Correlati
Il Papa con la coppa del San Lorenzo
Correlati
WhatsApp logo
Segui il nostro canale WhatsApp
Notizie di valore, nessuno spam.
ISCRIVITI
Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo