di Maria Gabriella Carnieri Moscatelli*
Tutto quello che è stato fatto è stato spazzato via in pochi giorni, lasciando in mano ai barbari la vita di una popolazione intera. Le donne e le bambine verranno private di ogni diritto, tornando ad essere schiave e sottomesse. Siamo profondamente preoccupate da una violenza bieca e cieca, che sta fagocitando ogni cosa. Non possiamo far finta che tutto questo non stia succedendo e noi come Telefono Rosa siamo partecipi e pronte a difendere le donne e le bambine afgane. La nostra disponibilità è massima, e anche se è complicato siamo disposte ad ospitarle nelle nostre strutture. Adesso è il momento di agire e offrire tutto il sostegno possibile.
Ci rendiamo conto che al momento da un punto di vista internazionale non sia ancora stata creata una rete efficiente, capace di sottrarre la popolazione da un clima violento e di terrore. Noi ci siamo come donne ed associazione. Come si legge sul profilo ufficiale del Telefono Rosa tutte le volontarie sono unite a sostegno delle donne afgane. Questo non è il mondo che vogliamo. Siamo amareggiate e preoccupate per le nostre sorelle a Kabul, per la loro sicurezza.Le donne e le bambine sono nuovamente schiave, private di diritti e libertà. Questa è una sconfitta di tutti e una macchia indelebile per la democrazia. La libertà è un valore fondamentale da difendere. Oggi abbiamo perso, oggi siamo sconfitte e sconfitti tutti. Le volontarie del Telefono Rosa non volteranno mai la testa per non guardare cosa sta avvenendo, ma sono pronte ad aiutare le donne afgane: madri, sorelle, amiche, figlie nostre.
*presidente di Telefono Rosa