Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
lunedì 20 gennaio 2025
 
 

Ai confini del dolore

07/07/2013  Lunedì 8 luglio papa Francesco vola a Lampedusa. Una visita che parla di accoglienza e solidarietà verso i migranti.

È una lezione. Di sostanza. E di stile. C'è chi tira su muri o srotola fili spinati, cercando di fare del Vecchio Continente una fortezza che respinge ed esclude. E c'è chi aiuta i vivi e ha parole di cordoglio per i morti: nessuno deve dimenticarli.

Lunedì 8 luglio papa Francesco vola a Lampedusa. La meta scelta per il suo primo viaggio pastorale come vescovo di Roma, primate d'Italia e papa della Chiesa universale è l'estrema periferia meridionale dell'Europa. Quell'isola, quelle spiagge, quel tratto di mare che sono divenuti speranza di chi ce l'ha fatta e miraggio di chi è stato più sfortunato.

Questa visita di Papa Francesco è un richiamo. Forte. Nei confronti di chi ha tramutato in business i viaggi della speranza dei migranti, lucrando sulla tratta degli esseri umani. Nei confronti delle istituzioni e di chi deve applicare la legge, perché in ogni caso l'umanità e la solidarietà non possono essere mai scordate. Nei confronti del nostro Paese, ma anche degli altri Stati europei, perché Lampedusa è una, ma le Lampedusa d'Europa sono tante, con un bagaglio di dolore non meno drammatico.

È innanzitutto un messaggio forte per noi cristiani, sui valori dell'accoglienza e dell'attenzione agli "ultimi". Merita di ricordare don Tonino Bello, che più di 20 anni fa scrisse la "Lettera al fratello marocchino": «Perdonaci se non abbiamo saputo levare coraggiosamente la voce per forzare la mano dei nostri legislatori. Perdonaci, fratello marocchino, se noi cristiani non ti diamo neppure l’ospitalità della soglia».

Papa Francesco ha deciso di andare, lui per primo, sulla soglia.

Multimedia
Lampedusa, le foto che hanno commosso il Papa
Correlati
Papa Francesco a Lampedusa: le immagini integrali dell'omelia
Correlati
Lampedusa, le foto che hanno commosso il Papa
Correlati
Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
I vostri commenti
1

Stai visualizzando  dei 1 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo