(Foto Reuters)
Nel 2017 le malattie legate all'Aids hanno ucciso 110mila bambini in tutto il mondo. Una situazione allarmante. Eppure, la copertura terapeutica a livello pediatrico resta terribilmente bassa: tra i bambini sieropositivi appena il 52% erano sotto trattamento lo scorso anno. L'Hiv pediatrico resta una malattia trascurata. E' la denuncia lanciata da Medici senza frontiere in occasione della trentesima Giornata mondiale per la lotta all'Hiv e Aids in in vista della riunione del 6 e 7 dicembre in Vaticano sull'ampliamento della diagnosi e della cura dell'Hiv nei bambini.
Come spiega l'organizzazione umanitaria, i farmaci pediatrici, essendo il loro mercato limitato, non rappresentano una priorità per le grandi aziende e multinazionali farmaceutiche, che continuano a ritardare l'elaborazione di formulazioni farmacologiche appropriate per i bambini sieropositivi. Nei Paesi in via di sviluppo la difficoltà nel curare i più piccoli, secondo le indicazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità, è legata proprio alla mancanza di versioni pediatriche dei farmaci disponibili. L'Oms, infatti, raccomanda che i bambini affetti da Hiv, non appena sia stata eseguita la diagnosi, inizino subito la terapia antiretrovirale, che dovranno portare avanti per tutta la loro vita, ma senza medicine pediatriche questa raccomandazione resta disattesa.
«Le aziende farmaceutiche non considerano una priorità i bambini con l'Hiv, costringendoci a utilizzare trattamenti obsoleti e subottimali», afferma Ruggero Giuliani, medico infettivologo e vicepresidente di Msf. «Peggio ancora, la crescente resistenza ai farmaci antiretrovirali esistenti nei Paesi dell'Africa subsahariana fa sì che i trattamenti più vecchi potrebbero non funzionare nei neonati e nei bambini, che invece hanno urgente bisogno di migliori opzioni di trattamento. Per quanto tempo i bambini sieropositivi dovranno continuare a soffrire o morire a causa di questa indifferenza?».
Il 90% di tutti i bambini sieropositivi vive nell'Africa subsahariana. Msf si occupa della cura dell'Hiv dal 2000. Nel 2017 ha fornito farmaci antiretrovirali a quasi 216mila persone in 27 Paesi in Africa, Asia, Europa dell'est.