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«Inviateci i vostri ricordi del cardinale Martini»

08/02/2017  Per il 90° anniversario della nascita del cardinale la Fondazione Carlo Maria Martini organizza due giorni di eventi, il 18 e 19 febbraio, e lancia un appello ai milanesi, a tutti i fedeli e a chi lo ha conosciuto di portare al Centro San Fedele foto, lettere e documenti che riguardano Martini. L’archivio sarà online il 18 febbraio con i documenti dei primi cinque anni di episcopato a Milano, dal 1980 al 1984.

Il 15 febbraio Carlo Maria Martini, l'arcivescovo di Milano dal 1980 al 2002 morto il 31 agosto 2012, avrebbe compiuto 90 anni. Ed è per questo che a lui il 15 febbraio sarà intitolato il museo Diocesano della città, che il Cardinale fondò sedici anni fa. Per ricordarlo, o meglio, per continuare a far vivere il suo messaggio la fondazione che porta il suo nome ha organizzato una due giorni di eventi, il 18 e 19 febbraio, dal titolo “Io ci sono” che unisce arte, letteratura, musica, politica, storia e attualità.

Tra le iniziative editoriali, c’è quella di Famiglia Cristiana che dal numero 8, in edicola da giovedì 16 febbraio, offre ai lettori le più belle meditazioni bibliche di Martini, dal Padre Nostro ai racconti della Passione fino alle figure dei Profeti. Si tratta di dieci volumi (€ 7,90 euro più il prezzo della rivista) che raccolgono testi di predicazioni, esercizi e riflessioni.

Quattro, invece, le novità che saranno presentate il 18 e 19 febbraio, a partire dal nuovo sito, anzi portale, della fondazione (www.fondazionecarlomariamartini.it) all'interno del quale nasce anche un archivio digitale, accessibile a tutti, con documenti, omelie, interviste, fotografie, registrazioni di Carlo Maria Martini. Sarà così ad esempio possibile leggere l'omelia che fece ai funerali di Eugenio Montale, o ascoltarla in audio. Dal 18 febbraio, quando sarà online il sito, saranno accessibili i documenti che vanno dal 1980 al 1894, i primi cinque anni di episcopato a Milano. Poi progressivamente sarà caricato il resto del materiale. Con però un appello, perché questo archivio non è solo la memoria del Cardinale ma di tutta la città. Dal 18 febbraio si apre una “call for documents”, una richiesta ai milanesi, a tutti i fedeli della Diocesi e a chi lo ha conosciuto di portare foto, lettere e documenti che riguardano Martini. Si potrà fare portando fisicamente dalle 12,30 di sabato 18 e poi per tutto il pomeriggio il materiale all'auditorium San Fedele. Il tutto verrà scannerizzato e restituito. Poi l'appuntamento per portare i documenti fisicamente sarà un giorno a settimana (mentre si potranno sempre caricare online dal sito). «L’idea», spiega padre Giacomo Costa SJ, vicepresidente della Fondazione Martini, «è nata perché più volte, andando in giro per presentare le iniziative legate al Cardinale, tantissime persone ci hanno detto di avere foto, registrazioni audio e video di incontri con Martini. Ecco perché abbiamo voluto che tutto questo materiale entrasse nell’archivio che non è solo del Cardinale ma di tutta la città di Milano».

Il cardinale Martini durante una visita pastorale nel 1982
Il cardinale Martini durante una visita pastorale nel 1982

«Il cardinale Martini ha ancora molto da dire alle donne e agli uomini di oggi»

Chiara Daniele, coordinatrice del Progetto Archivio, ne ha illustrato nel dettaglio le caratteristiche, parlando dell'Archivio come di una porta di ingresso nell' “officina martiniana”: «I nuclei documentali raccolgono gli scritti, gli appunti, i quaderni, le agende, le corrispondenze, i documenti pastorali, le omelie, i discorsi ufficiali, le conferenze, gli esercizi spirituali. Accanto a questa documentazione vi sono le raccolte fotografiche, i video e i documenti digitali, a testimonianza di un patrimonio documentale che, nella sua costituzione, riflette anche il passaggio dall’epoca analogica a quella digitale».

In occasione delle celebrazioni del 90° anniversario, ha proseguito Chiara Daniele, «la Fondazione metterà on line gli inventari e i documenti dei primi 5 anni dell’episcopato di Martini a Milano (1980-1984) e una selezione delle videointerviste fino ad oggi realizzate. Saranno pubblicati e resi disponibili: 204 file audio di discorsi e interventi del Cardinale, circa 6.500 immagini digitali di testi e fotografie, 20 delle video interviste realizzate dalla Fondazione. Nei mesi successivi verrà pubblicata, con un calendario programmato, la documentazione degli anni successivi dell’episcopato a Milano, nuove videointerviste e la documentazione raccolta attraverso la Call for Documents».

Sull’iniziativa “Io ci sono”, padre Costa spiega: «Siamo infatti convinti che il Cardinale abbia ancora molto da dire alle donne e agli uomini di oggi, e ricordarlo non vuole dire per la Fondazione fare un lavoro da museo, ma promuoverne la memoria vivente. È il senso di tutti i nostri progetti».

Sabato 18 il primo appuntamento sarà comunque il reading “Giustizia, etica e politica in citta”, occasione per presentare il terzo volume dell'opera omnia di Martini, che include i suoi interventi dedicati alla città e ai problemi che ha dovuto affrontare per convivere, dal terrorismo alla globalizzazione. Saranno letti brani del cardinale, intervallati ad interviste realizzate per il sito (fra le altre ad Umberto Eco, alla sorella di Martini, Maris, a Massimo Cacciari ed Enzo Bianchi) e a interventi “dal vivo” come quello dell'arcivescovo Angelo Scola. Al pomeriggio nella Galleria San Fedele sarà inaugurata la mostra “Connessioni luminose” dell'artista israeliano Shay Frisch, un inno all'ecumenismo, con elementi che mettendo insieme la propria energia creano luce, perché il dialogo, «la relazione permette di vedere» ha spiegato il responsabile della galleria padre Andrea Dall'Asta.

Domenica 19 alle 17 in San Fedele si terrà invece il concerto “Salmi per Carlo Maria Martini” con musiche di J. Desprez, C. Monteverdi, D. Scarlatti e F. Mendelssohn. «Si tratta di un programma polifonico strutturato come un grande Vespro liturgico - ha spiegato padre Antonio Pileggi SJ, responsabile di San Fedele Musica - che ripercorre quattro secoli di produzione musicale sui Salmi di Davide con il Magnificat di Domenico Scarlatti a conclusione del Vespro. È un modo in cui vogliamo mettere in pratica ciò a cui Martini esortava spesso, ovvero riascoltare la Scrittura anche con la lettura corale, così da divenire nutrimento del cuore».

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