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venerdì 04 ottobre 2024
 
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Centro-Italia in ginocchio, Caritas al fianco delle comunità locali

20/01/2017  Nelle zone terremotate sono stati intensificati gli aiuti e avviati interventi mirati a sostegno delle attività produttive di agricoltori e allevatori. Fra le varie associazioni impegnate sul campo anche la Confederazione nazionale Misericordie d'Italia, che ha inviato rinforzi di volontari e mezzi spazzaneve.

(Foto Ansa)

 

Le nevicate di portata eccezionale e le nuove scosse di terremoto hanno messo in ginocchio il Centro-Italia, martoriato e senza pace dallo scorso 24 agosto. Ma la grande macchina degli aiuti e della solidarietà continua a muoversi. La Caritas è già presente in modo capillare nelle zone colpite a sostegno delle comunità locali con l'attivazione di gemellaggi fra tutte le Caritas italiane e le diocesi di Rieti, nel Lazio, le sei diocesi delle Marche colpite dal sisma, la diocesi di Spoleto-Norcia in Umbria, quelle di L'Aquila e Teramo-Atri in Abruzzo.  Ora, a seguito della nuova grande emergenza di questi giorni e dell'aggravamento della situazione, ha intensificato il suo impegno di aiuti, ascolto e accompagnamento, rispondendo sempre ai criteri fissati da Caritas stessa: in primo luogo, la programmazione di interventi di lungo periodo che vadano oltre oltre le esigenze immediate dell'emergenza, la collaborazione con le Chiese locali, concordando con loro gli interventi più opportuni e più utili; l'attenzione prioritaria agli ultimi, ai più poveri, alle fasce più deboli. 

 

La colletta nazionale dello scorso 18 settembre, fa sapere la Caritas in un comunicato, ha ricevuto una risposta molto solidale dagli italiani: finora sono stati raccolti circa 21,6 milioni di euro, compreso il miliohne messo a disposizione dalla Cei.Per mantenere vive le relazioni comunitarie, la Caritas ha dato avvio a un programma di Centri di comunità, punti di ascolto e di riferimento per chi è rimasto a vivere nei paesi colpiti: la prima di queste strutture polifunzionali, la sala della comunità Sant'Agostino ad Amatrice, è stata inaugurata il 24 novembre e, dopo l'ondata delle nuove scosse, è stata usata come punto di primo soccorso.  Altre piccole strutture socio-pastorali sono state aperte in altri paesi sempre della diocesi di Rieti e si sta valutando la realizzazione di interventi simili nelle Marche, nelle diocesi di Camerinio, Fermo, Macerata e San Benedetto del Tronto.  

 

In tutte le zone colpite le Chiese locali hanno provveduto a monitare la situazione dei bisogni sociali ed economici, le urgenze pratiche delle famiglie da risolvere. Interventi mirati sono stati avviati soprattutto nelle zone rurali, a sostegno di agricoltori e allevatori, le cui attività produttive sono state devastate: fornitura di attrezzi, mangimi e foraggi per il bestiame, creazione di tunnel agricoli per gli animali, aiuti per la trasformazione e vendita dei prodotti tipici. Per contribuire alla raccolta fondi di Caritas italiana si può donare attraverso il conto corrente postale n. 347013 o tramite altri canali, tra cui il sito www.caritas.it (causale "Terremoto Centro Italia).   

 

Sono tante le associazioni di tutta Italia coinvolte in prima linea nella solidarietà: la Confederazione nazionale Misericordie d'Italia (www.misericordie.it), già molto attiva sul campo, dopo la nuova emergenza si è subito messa a disposizione per intensificare la presenza e l'aiuto. E' nuovamente aperta la Sala operativa nazionale e i presidi ad Amatrice, Ussita e Cascia, sono stati rinforzati. Mezzi spalaneve e 75 volontari dalle Misericordie prevalentemente di Toscana e Lazio sono partiti per le zone terremotate. Al momento alcune squadre sono in ricognizione, tra enormi difficoltà, nelle frazioni in particolare di Montereale, l'epicentro della nuova ondata di scosse. Come si legge nel resoconto sul profilo Facebook dell'associazione, gli uomini delle Misericordie sono stati tra i primi a cercare di raggiungere nella notte l'hotel Rigopiano di Farindola, distrutto dalla slavina. 

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