Sempre in movimento, sempre iperattivo ed entusiasta. Uno pensa che un “anziano” di 71 anni dovrebbe sentirsi a posto così, tranquillo e beato dopo una vita di successo, e invece si ritrova di fronte a una specie di petardo pronto a scoppiettare in allegria e con il sorriso sempre pronto.
È Al Bano, che tra musica e televisione, tournée e dischi, sta vivendo un altro momento magico pubblico, senza dimenticare di darsi da fare, nel tempo che rimane, alla sua azienda vinicola di Cellino San Marco.
E, per non farsi mancare nulla, Al Bano è pronto per la seconda edizione di Così lontani così vicini, che lo scorso anno in quattro puntate non è mai sceso al di sotto del 15 per cento di share: «Il successo della scorsa stagione ha fatto sì he le puntate siano diventate otto, in onda su Rai 1 dal 13 dicembre a feb- braio».
Il programma racconta la storia di persone che vogliono trovare un parente ancora sconosciuto. Partendo dalle informazioni fornite dai protagonisti, il conduttore e la sua inviata vanno alla ricerca di queste persone scovando tutte le informazioni utili per metterle in contatto con chi li sta cercando.
Quando i due finalmente si ritrovano, svelano il motivo della ricerca: in genere, c’è un figlio, un genitore, un fratello che sta cercando qualcuno. Se entrambe le parti in causa sono d’accordo, avviene l’incontro nel luogo desiderato.
Al Bano con Paola Perego, sua partner nella seconda edizione di “Così lontani così vicini”.
Al Bano è instancabile in queste ultime fasi di preparazione prima della messa in onda: «Sì, stiamo lavorando molto ma ne sono felice. Questo è un programma che ha l’obbligo, la necessità, direi, di un lieto fine e credo che tutto ciò dia un’energia in più a tutti, a noi che lo facciamo e a chi ci guarderà. Perché il pubblico è sensibile e sa andare oltre le apparenze».
Lo scorso anno aveva al suo fianco
Cristina Parodi, stavolta invece sarà accompagnato da Paola Perego.
Ma è lui, Al Bano, il protagonista di un programma ambizioso che vuole aiutare, per esempio, tutte le persone adottate a ri- trovare la famiglia d’origine: «Ho il veto assoluto di parlare di casi particolari prima che il programma vada in onda, ma posso dire che sono tutte storie toccanti. E d’altra parte, come potrebbe essere il contrario?».
Si lascia andare a ricordi personali su altre esperienze televisive, come quella di Mission, soprattutto riguardanti la Siria, una delle nazioni più martoriate in questi anni di grandi sconvolgimenti politici e sociali in Medio Oriente: «Eravamo in Giordania, ai confini con la Siria, e ho visto cose orribili, gente che scappava in ogni modo possibile, donne, bambini, anziani; è stata un’esperienza che non dimentico.
Una cosa è leggere le cronache dei giornali, un’altra è vedere e vivere di persona, in quei momenti, l’angoscia delle persone e, infine, toccare con mano un dramma che continua, purtroppo, ancora adesso, in queste settimane».
Poi torna a parlare della nuova prova televisiva, e anche in questo caso non può fare a meno di raccontare almeno un episodio: «Tante leggi, col tempo, sono state migliorate. Spero che anche quelle riguardanti l’affido possano cambiare. Penso a quella signora che ha aspettato per ben 58 anni prima di poter vedere la sorella. L’incontro è stato sconvolgente».
A sinistra: Al Bano e Romina Power da ragazzi, ai tempi del matrimonio.
Ma parlare con Al Bano vuol dire, inevitabilmente, parlare di musica. Che cosa sta progettando, adesso? «In programma d’uscita c’è un disco per il mercato estero: Germania, Austria e Svizzera, con Romina». Già, Romina Power, una vita insieme e poi l’addio: 29 anni di matrimonio e quattro figli. Ma il sodalizio musicale non poteva che ritornare, come ha dimostrato la tournée in Russia del 2013, che ha sottolineato quanto questa coppia sia amata un po’ ovunque.
Ma voi sentite che per il pubblico che vi segue siete sempre quella coppia là, quella di prima? «Il pubblico è molto rispettoso delle nostre scelte e Romina e io non vogliamo assolutamente uscire da questa logica di rispetto reciproco per le nostre esperienze».
Dopo il Cd? «L’ultimo dell’anno canteremo a Courmayeur, poi ci sarà una serata all’Arena di Verona». E, sotto sotto, l’idea di un’apparizione al Festival di Sanremo. Al Bano lascia aperto uno spiraglio, chissà...
Proviamo a provocarlo un po’, su quella voce che ne ha fatto uno dei maggiori interpreti della canzone all’italiana: tanta immediatezza melodica e timbro personale riconoscibile, un marchio anche all’estero.
Cantare oggi, a 71 anni, non è più come una volta, immaginiamo. La voce si modifica, no? Risoluto e orgoglioso nella risposta, Al Bano reagisce: «Neanche un po’. Posso dire che canto ancora oggi le canzoni che interpretavo da giovane senza neanche doverne abbassare la tonalità».
E come fa? Qual è il segreto? «Non c’è segreto: canto quasi sempre, mi mantengo in esercizio in questo modo, è l’unica cosa che faccio. Una volta Bocelli mi ha detto: “Stai attento, tu azzardi con la voce”, ma io continuo ugualmente così».